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Porrini a RBN: "Juve squadra di viziati. Motta non incide. Società assente"

Porrini a RBN: "Juve squadra di viziati. Motta non incide. Società assente"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 28 febbraio 2025, 10:15Primo piano
di Quintiliano Giampietro
L'ex difensore bianconero Porrini analizza il momento Juve dopo l'uscita dalla Coppa Italia: analisi su giocatori, Motta e società

La Juve è chiamata a voltare pagina immediatamente pagina dopo la delusione di Coppa Italia. Lunedì sfida contro il Verona per rafforzare il quarto posto, in campionato. La qualificazione alla prossima Champions League è un obiettivo imprescindibile, per questioni di prestigio, ma soprattutto economico-finanziarie. Restano accese le polemiche per una stagione fino a questo momento fallimentare, sotto i riflettori vanno i giocatori, il lavoro di Motta e la società. Giuntoli ha definito intoccabile l'allenatore, ma la panchina non è più salda, a fine stagione potrebbe esserci l'avvicendamento. Si fanno i nomi di Gasperini, Conte, Mancini e Tudor. In ESCLUSIVA a Fuori di Juve è intervenuto Sergio Porrini. L'ex difensore bianconero ha puntato il dito soprattutto sulla squadra. 

Questa l'analisi di Porrini sull'uscita della Juve dalla Coppa Italia, ad opera dell'Empoli, vittoriosa ai calci di rigore: "Indipendentemente dall'eliminazione, ho avuto la sensazione di una squadra senza nerbo e giocatori scesi in campo giusto perché dovevano farlo, senza interpretare la partita con cuore, grinta, consapevoli che una vittoria li avrebbe qualificati alle semifinali di Coppa Italia, un trofeo negli ultimi anni diventato appetibile per tutti. Quindi l'impressione è stata di un gruppo non allo sbando, ma di calciatori con poca motivazione, arroganti e viziati. Quest'ultimo è il termine che mi viene da dire. Non riescono a capire il momento importante della Juve". Sulle dichiarazioni post Empoli di  Motta: "Finalmente forse si è reso conto di dove sia, dell'importanza che hanno i giocatori nell'indossare la maglia bianconera e che la carota evidentemente non è sufficiente, ma ci vuole il bastone. Le sue parole sono state dure, ma doveva dirle, perché tutti hanno visto la prestazione insufficiente. Lui ha voluto colpire gli elementi che si lamentano perchè vanno in panchina, poi però non dimostrano il proprio valore quando scendono in campo. Meglio tardi che mai". 

Nel podcast l'intervento integrale