Alberto Costa verso lo Sporting Lisbona: un addio prematuro per la Juve?

In casa Juventus si riflette sul futuro di Alberto Costa, l’esterno portoghese arrivato lo scorso gennaio dal Vitória Guimarães per 12 milioni di euro. Un acquisto accolto in sordina, quasi da oggetto misterioso, e che per mesi è rimasto ai margini della rosa sotto la gestione di Tiago Motta. Poche presenze, qualche sprazzo, e una collocazione tattica mai realmente definita.
Ma la musica è cambiata nel finale di stagione, con l’arrivo in panchina di Igor Tudor. Il tecnico croato ha fin da subito intuito le potenzialità del giovane portoghese, concedendogli spazio e responsabilità soprattutto nel Mondiale per Club.
Proprio lì, in un contesto internazionale e competitivo, Costa ha iniziato a far parlare di sé. Ha impressionato per la capacità di coprire tutta la fascia, alternando accelerazioni brucianti a preziosi ripiegamenti difensivi. Tolta la brutta prestazione contro il Manchester City — un passo falso che ha messo in luce alcune ingenuità — il classe 2002 ha dimostrato solidità e duttilità, guadagnandosi la fiducia dello staff tecnico e l’attenzione degli osservatori.
Tra questi, anche quelli dello Sporting Lisbona. Il club portoghese ha messo sul piatto un’offerta da 20 milioni di euro, una cifra che garantirebbe alla Juventus una plusvalenza secca di 8 milioni in soli sei mesi. Un’opportunità economicamente allettante, che in tempi di equilibrio di bilancio fa sempre gola.
Eppure, la partenza di Alberto Costa potrebbe rivelarsi un errore strategico. Nella Juve di Tudor, improntata su intensità, corsa e verticalità, Costa ha il profilo ideale per crescere e diventare una risorsa importante. Venderlo ora, proprio nel momento in cui inizia a sbocciare, potrebbe lasciare un vuoto non solo tecnico, ma anche progettuale.
La Juve vacilla, divisa tra la logica economica e quella sportiva. La sensazione, però, è che se lo Sporting dovesse alzare ancora un minimo la posta, il sì potrebbe arrivare presto. Resta da capire se, tra qualche mese, a Torino si guarderà indietro con rimpianto.
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