Beccantini: "La Juve semina tracce, Vlahovic leadereggia. Yildiz? Un po' Kvara, un po' Di Natale"
Dopo il pareggio ottenuto dalla Juventus contro lo Sporting Lisbona nella quarta giornata di Champions League, anche il giornalista Roberto Beccantini si è concesso una disamina sulla prestazione dei bianconeri, la seconda sotto la guida tecnica del neo-allenatore Luciano Spalletti. Sul suo sito ufficiale infatti, Beccantini ha scritto:
"L’1-1 dello Stadium allontana la Juventus dagli spareggi degli ottavi ma, dopo il 2-1 di Cremona, semina altre tracce. Se piccole o grandi toccherà a Spalletti, ai giocatori. Lo Sporting è squadra fatta, Madama (dal 2021 o giù di lì) non più o non ancora. Per una quindicina di minuti, gli opliti di Rui Borges appendono i rivali al muro: il gol di Araujo, su azione Ioannidis-Trincao, è splendido; la traversa di Trincao, al 14’, da sturm und drang. E all’interno di un pressing avanzato e cadenzato, Pedro Gonçalves fa saltare piani e Hjulmand calibra il palleggio. Mamma mia.
Reagisce, la Vecchia, di orgoglio e di gioco (sì). Paratone di Rui Silva su Vlahovic, e di Inacio su Conceiçao. Il serbo leadereggia, lui che prende 12 milioni e a giugno potrà liberarsi «a gratis». Poco Yildiz, prigioniero a sinistra, con Cambiaso. Mentre Koop è sempre là, centrale mancino. Yildiz, «un po’ Kvara, un po’ Di Natale»: calma, «Luscianone». Ma è proprio il turco a innescare il pari, non meno pregevole dello 0-1: imbucata per Thuram, destro rapinoso di Vlahovic. Allo Sporting il punto basta e avanza. Alla Juventus, no.
Dico subito che la ripresa non è stata croccante come il primo tempo, al netto dei poker di Casinò-McKennie. Il ritmo? Il Mondiale per club? A naso, comunque, non solo Tudor. Le staffette hanno sfigurato gli assetti, permettendo agli spallettiani di riprendere fiato e cazzimma. Spiccioli di Zhegrova e, addirittura, un centesimo di Miretti. Più David, il solito jukebox fisso sull’evergreen «o la va o la spacca». E stava per andare, incredibimente, se Rui Silva, il migliore dello Sporting, non gli avesse deviato una sgrullata sotto misura (da un cross di Kalulu, con Vlahovic il più brillante). Era il 92’. Pensando agli incipit di sabato e di oggi, un lettore ha recuperato un mio vecchio adagio: in Europa è diverso".
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