Moggi: "La Juve non può lottare per lo scudetto. Documentario Calciopoli? C'è chi ha paura"
In una lunga intervista concessa a "1 Station Radio", l'ex direttore sportivo della Juventus Luciano Moggi non solo si è soffermato sulle differenze tra Igor Tudor e Luciano Spalletti alla guida dei bianconeri, ma ha anche fatto alcune importanti rivelazioni sul documentario su Calciopoli. Questo è un estratto delle sue parole:
"I calciatori non seguivano più Tudor? Questo non lo posso dire, anche perché nello spogliatoio non ci sono mai stato. Posso solo giudicare da ciò che ho visto. Ieri sera la Juventus non mi è dispiaciuta, anche se non è stata eccezionale, attenzione. Se guardiamo bene la partita, lo Sporting ha cercato di pareggiare, ma quando il portiere prendeva il pallone lo teneva per mezzora: segno di chi non può permettersi di perdere. Nelle azioni portate avanti dalla Juventus però, si è vista una squadra che ha attaccato di più, con un atteggiamento diverso. Non una qualità eccelsa di gioco, ma un impegno superiore da parte dei giocatori. Dopo aver subito il gol iniziale, e poteva subirne anche un altro vista la traversa, la squadra ha reagito bene, cercando il pareggio con determinazione. Non ha fatto male, anzi, anche se non possiamo dire che abbia giocato eccezionalmente bene. Comunque, con questa rosa, la Juventus può ambire al massimo al quarto posto, magari al posto della Roma. Anche con l’arrivo di Spalletti non credo possa lottare per lo scudetto: non ha la squadra per farlo. È comunque una buona squadra, intendiamoci, ma inferiore a Inter, Napoli e Milan. Anzi, secondo me sarà proprio il Milan la squadra che, alla fine, lotterà davvero per il titolo. Detto questo, Spalletti potrà sicuramente migliorare qualcosa dal punto di vista tecnico, ma i limiti restano. Tudor, dal canto suo, ha fatto quello che ha potuto: è arrivato all’improvviso, ha trovato giocatori abituati allo smoking dopo Thiago Motta e li ha rimessi in tuta. Ha già fatto tanto, ha dato carattere a un gruppo che ne aveva bisogno.
Il documentario che riscrive la storia di Calciopoli? Dal documentario si evince che chi non ha combinato nulla siamo proprio noi. Ma la verità è che non ci sono state condanne, e questo dice tutto. Il problema è che un magistrato, Narducci, si è permesso di parlare di associazione a delinquere con due persone. Ora, la legge dice che un’associazione è tale con almeno tre soggetti, e lui ne cita due… complimenti, ha pure modificato la legge! In realtà, non c’è mai stata alcuna prova concreta. Noi abbiamo semplicemente fatto squadre forti per vincere, senza bisogno di nessuno. E in quel documentario non c’è traccia di niente di tutto ciò: le accuse stanno solo nelle parole di chi le pronuncia. Invito gli ascoltatori ad andare a vedere il documentario su Chili TV, perché non se n’è parlato abbastanza, perché c’è chi ha paura di quel documentario. Chi ha davvero combinato qualcosa teme ciò che potrebbe emergere, le intercettazioni parlano chiaro".
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