Capello e gli Scudetti revocati: “Una ferita che non si rimargina”

Fabio Capello, uno degli allenatori più vincenti del calcio italiano, è tornato a parlare con profonda amarezza dei due Scudetti conquistati alla guida della Juventus nel 2004-2005 e 2005-2006, poi annullati in seguito allo scandalo Calciopoli. In una recente intervista concessa a NetBet, l’ex tecnico bianconero ha espresso tutto il suo rammarico per una vicenda che, ancora oggi, lascia un segno profondo nella sua carriera.
“Eravamo la squadra più forte. Fa ancora male”, ha confessato Capello, sottolineando come quelle vittorie, ottenute sul campo, siano state cancellate da una sentenza che continua a far discutere. L’ex allenatore non nasconde il dolore per aver visto quei titoli assegnati a chi si era classificato terzo, senza – a suo dire – alcuna reale giustificazione sportiva.
Capello ha rivelato anche un dettaglio simbolico e significativo: conserva ancora le medaglie di quei campionati, mai restituite perché, come lui stesso dice, “nessuno me le ha mai richieste indietro”. Un gesto che racchiude tutta la sua convinzione: quegli Scudetti, nonostante tutto, rimangono suoi e della squadra che li ha meritati sul campo.
La parentesi juventina di Capello, per quanto breve, è ancora oggi ricordata con affetto da molti tifosi. Ma il fantasma di Calciopoli e delle sue conseguenze pesa come un macigno sulla storia recente del club e su chi, come Capello, ne è stato protagonista. “È una ferita che non si rimargina”, ha ribadito, aggiungendo che quella decisione ha segnato in modo indelebile il suo percorso professionale.
L’intervista ha riacceso un dibattito mai davvero sopito tra i tifosi juventini, molti dei quali condividono il dolore e il senso d’ingiustizia dell’ex mister. Per Capello, come per tanti supporter bianconeri, quei titoli rappresentano una verità che nessuna sentenza potrà mai cancellare.
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