Carrera: "Conte portò la mentalità vincente e convinse il gruppo che si poteva strappare lo scudetto al Milan"

Carrera: "Conte portò la mentalità vincente e convinse il gruppo che si poteva strappare lo scudetto al Milan"TUTTOmercatoWEB.com
Massimo Carrera
© foto di Federico De Luca
Oggi alle 11:15Altre notizie
di Luca Cimini
L'ex collaboratore tecnico di Conte alla Gazzetta dello Sport ha parlato della sua evoluzione alla Juventus prima da giocatore e poi da allenatore

Massimo Carrera, ex difensore e attuale tecnico, ha raccontato alla Gazzetta dello Sport la sua esperienza alla Juventus e come quel periodo abbia segnato la sua carriera, sia in campo sia in panchina. Un racconto fra epoche, allenatori e cambiamenti tattici, ma con un filo conduttore ben chiaro: la cultura della vittoria.

Il peso della maglia bianconera

Il tecnico Carrera ha sottolineato come alla Juventus l’obbligo di vincere fosse costante: "Alla Juve si avverte sempre l’obbligo della vittoria. Il compitino non te lo puoi permettere, nemmeno in allenamento". In quegli anni, la concorrenza era altissima, soprattutto con il Milan di Capello, ma la Juventus riuscì a conquistare la Coppa UEFA disputando, secondo Carrera, "alcune grandi partite".

Da Trapattoni a Lippi: l’evoluzione tattica

L’ex difensore ha parlato anche dell’impatto con Giovanni Trapattoni: "Mi disse subito: ‘Giochi con il 2’. All’epoca significava marcare l’ala sinistra avversaria". Con Marcello Lippi invece arrivò la svolta: il passaggio dalla marcatura a uomo alla difesa a zona. Un cambiamento che Carrera accolse con naturalezza: "Per noi della vecchia guardia fu più facile perché potevamo unire i concetti appresi nella marcatura a uomo con quelli della zona".

Massimo Carrera ha evidenziato l’importanza dell’aspetto psicologico nei successi della Juve. Lippi seppe sfruttare al meglio il nuovo regolamento che assegnava tre punti per la vittoria: "Proponemmo un calcio aggressivo". Con l'arrivo di Conte, invece, arrivò una nuova spinta motivazionale: "Portò la mentalità vincente e convinse il gruppo che si poteva strappare lo scudetto al Milan".

Dopo l’esperienza come vice di Conte, Carrera visse un’avventura di successo allo Spartak Mosca, finita con la conquista del campionato russo dopo 16 anni di digiuno: "Mosca è meravigliosa, lì ho ancora amici che mi invitano. Vedere la città in festa fu bellissimo". Nonostante il legame forte con Conte, Carrera si dice fiero del percorso autonomo intrapreso da primo allenatore.