Dalla regia di Pjanic al vuoto in cabina di comando: la Juve e il rebus del regista

Dalla regia di Pjanic al vuoto in cabina di comando: la Juve e il rebus del registaTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
Ieri alle 21:20Altre notizie
di Nerino Stravato
Da quando Miralem Pjanic ha lasciato Torino nell’estate 2020, nello scambio con il Barcellona che portò in bianconero Arthur Melo, la Juventus non è più riuscita a trovare un vero regista capace di dettare i tempi davanti alla difesa. L’addio del bosniaco, per anni il metronomo della manovra bianconera, ha lasciato un vuoto tecnico e tattico che nessuno è riuscito a colmare. Arthur, arrivato con grandi aspettative, non ha mai saputo imporsi: tra problemi fisici, difficoltà di adattamento e rendimento discontinuo, il brasiliano non è mai diventato il faro che la dirigenza sperava. Oggi è un esubero, con la Juventus che da anni prova a piazzarlo senza successo.
 
Negli anni successivi, diversi tentativi non hanno portato ai risultati sperati. Nicolò Fagioli è stato provato anche in quella posizione, ma non ha convinto come regista puro e nella scorsa stagione è passato alla Fiorentina. È poi arrivato Manuel Locatelli, adattato davanti alla difesa pur essendo una mezzala di natura, senza però riuscire a dare la stessa qualità e velocità di pensiero dei predecessori. L’ultimo esperimento, Douglas Luiz, è stato accolto come un grande colpo dopo stagioni esaltanti in Premier League con l’Aston Villa, ma ha completamente deluso le aspettative e, a un solo anno dal suo arrivo, è già stato messo sul mercato in cerca di una nuova sistemazione.
 
Con Igor Tudor in panchina, che predilige un centrocampo a due fatto di dinamismo, aggressività e muscoli piuttosto che di tecnica sopraffina, questo tipo di regista, almeno nelle idee iniziali, non sembra neppure contemplato. Così, dopo Pirlo e Pjanic, la 
 continua a vivere un vuoto in cabina di regia che, anno dopo anno, appare sempre più difficile da colmare.