De Ceglie: "Per me la Juve è sempre stata casa. Oggi le manca la continuità. E su Agnelli e Conte..."
In un'intervista esclusiva rilasciata a Gianlucadimarzio.com, l'ex calciatore bianconero Paolo De Ceglie ha ripercorso i suoi anni alla Juventus, concedendosi anche un giudizio sul momento attuale della squadra di Igor Tudor. Queste le sue dichiarazioni:
"Per me la Juve è sempre stata casa, quel posto dove sono sempre riuscito a tirar fuori il massimo superando anche i miei limiti. Dopo il ritiro sono tornato in bianconero per altri quattro anni: ora ne ho 39. Lì ne ho trascorsi praticamente 30.
L'Academy della Juve? Ho fatto un percorso da coordinatore tecnico: volevo tornare in bianconero, ma nel mondo dei più giovani. Per me è stato un riavvicinarmi alla Juventus e un poter restituire ai bambini quella che è stata la mia esperienza nelle giovanili di questo club.
Andrea Agnelli? Andrea Agnelli portò una visione futuristica: con la società, i dirigenti e gli allenatori costruì tutto quello che ha portato a 9 anni di successi e crescita. Grazie a lui la Juventus è tornata dove merita di stare. Lui era tante figure in una. Il primo scudetto vinto è stato merito di un processo. Agnelli, Conte, i campioni, i giovani…L’insieme di tutte queste cose ha portato a quel successo. Mi porto dentro i festeggiamenti in città: Torino era invasa di tifosi. È stato lo scudetto di tutti, di un popolo che lo aspettava da tempo. Per come è stato festeggiato, per come è stato vissuto e per come era arrivato.
Conte? Ovviamente tutti conoscono i nostri racconti dove dicevamo che s correva e si faticava. Ma Antonio Conte è stato molto di più: è un allenatore preparato, ha un’idea di calcio molto precisa. All’epoca era anche all’avanguardia. Mi ha lasciato davvero tanto. Con Chiellini ho condiviso tanto: avevamo lo stesso modo di interpretare le cose. Siamo stati tanti anni compagni di stanza. Con Marchisio abbiamo fatto lo stesso percorso.
La Juve di oggi? Secondo me quello che manca a questa Juventus è la continuità. Soprattutto da un punto di vista dirigenziale e societario. Bisogna aspettare il momento giusto in cui tutte queste nuove figure troveranno l’alchimia: superato questo scoglio allora si potrà avere la stabilità".
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