Bravo Di Gregorio: alla faccia di chi non lo ritiene da Juve

La trasferta di Madrid ha messo in evidenza un Di Gregorio super. Il portiere è stato il migliore della Juve, disinnescando diverse occasioni dei Blancos. Spesso oggetto di critiche, per lui una rivincita personale.

Parliamoci chiaro: Di Gregorio non è mai piaciuto alla maggior parte dei tifosi della Juve. L'ex Monza paga caramente il confronto con i mostri sacri del passato. Non è una sua colpa se tra i pali della porta bianconera ci sono stati Zoff, Tacconi, Peruzzi, Buffon. Ognuno ha le sue idee, ci mancherebbe e come si dice in questi casi, il calcio è bello perché vario. Fino a qui tutto nella norma. La questione cambia se però verso un giocatore c'è prevenzione, come nel caso del numero 16 juventino. Agli errori che commette, a dire il vero non tanti, viene dato un risalto di gran lunga superiore, rispetto invece a prestazioni top. Come quella in casa del Real Madrid, anche se non è servita ad evitare la sconfitta. Di Gregorio è stato il migliore di tutti, quasi per distacco. Nessun timore del Bernabeu, anzi il teatro dei fuoriclasse lo ha esaltato, dandogli una spinta in più. E come in un film, arriva la sua confessione: “Giocarci era il mi sogno da bambino”.

Grazie a Di Gregorio la Juve ha perso solo 1-0 contro il Real Madrid. In particolare ha disinnescato possibili gol di Mbappé e Brahimm Diaz. Nulla da fare invece in occasione della rete di Bellingham. Niente vendetta personale, ma certo la prestazione del Bernabeu è una risposta indiretta ai suoi detrattori, molti dei quali vorrebbero Michele fuori dalla Continassa. Dopo gli errori contro il Dortmund critiche feroci da parte dei soliti noti. Qualche voce di mercato in realtà c'è stata nelle ultime settimane. Per esempio su Maignan. Il francese a giugno andrà in scadenza con il Milan e potrebbe essere un'occasione. Restiamo nel perimetro delle voci. La realtà invece ci dice che Di Gregorio a luglio ha respinto la corte del City di Guardiola, un altro no alla Premier dopo dopo quello dello scorso anno al Liverpool. Se viene cercato da top club un motivo ci sarà. Il giocatore cresciuto nelle giovanili dell'Inter però sta bene a Torino e vuole dimostrare di essere da Juve. L'esame madridista è uno step importante nel suo processo di crescita. Anche se lui dice: “Non riesco a essere troppo felice perché la vittoria di squadra è l’aspetto più importante”. Il noi davanti all'io E non solo a parole.