Fassone: ''Tudor? Un nuovo cambiamento implicherà ricominciare. Questo non è da Juve''

Fassone: ''Tudor? Un nuovo cambiamento implicherà ricominciare. Questo non è da Juve''TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
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di Alessia Mingione

Intervenuto ai microfoni di Stile Tv, Marco Fassone si è espresso circa l'esonero di Igor Tudor.

''C’è stato un momento, alla fine dei 9 scudetti in cui l’ambizione della Juve e della famiglia Agnelli, era quella di dire in Italia sto dominando, vorrei essere riconosciuta come una squadra che primeggia a livello continentale. Ha fatto degli investimenti, giusti o sbagliati, per primeggiare in Europa. L'Italia non bastava più, era quasi una passeggiata arrivare a fine campionato. In quel momento le spese sono salite, i costi si sono evoluti, alcune scelte hanno determinato lo spostamento del baricentro che si è spostato a John Elkann rispetto ad Andrea Agnelli e quindi la Juve ha fatto scelte conservative badando ai bilanci e sta ancora facendo fatica a trovare la sua dimensione definita. Sta andando un po' a tentativi, la proprietà oggi però ha una visione di grande attenzione ai costi e contenimento delle spese. Questa nuova sostituzione dell’allenatore non è da Juve, è un nuovo cambiamento che implicherà di ricominciare, col nuovo tecnico che dirà che il mercato non è stato fatto in base alle sue esigenze e  che bisognerà attendere il prossimo giugno. De Laurentiis ha deciso sin dall’inizio della sua avventura che il centro delle sue attenzioni si sarebbe spostato sul calcio rispetto al cinema. a destinato 5 o 6 anni per imparare tutto ciò che poteva di questo mondo sconosciuto. Credo che dopo di me, quando il Napoli stava diventando una realtà importante perché avevamo vinto e partecipato alla Champions ha iniziato a capire tutte le dinamiche iniziando a gestire personalmente tutto, con Chiavelli, il grande consulente finanziario e fiscale. E’ andato avanti mettendoci la testa e l’impegno perché si fa sentire, decide anche le piccole cose ed è la metodologia dei grandi imprenditori di una volta: essere padroni, ma anche molto presenti. Essere disciplinati senza farsi coinvolgere troppo ed è vincente perché il Napoli non ha problemi, è un bel modello da guardare”.