Pedullà attacca: “Rocchi inadeguato, arbitri pilotati come alla PlayStation”

Pedullà attacca: “Rocchi inadeguato, arbitri pilotati come alla PlayStation”TUTTOmercatoWEB.com
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di Massimo Reina
Errori, contraddizioni e umiliazioni, il sistema arbitrale italiano è al collasso: il giornalista invoca un decalogo chiaro o l’intelligenza artificiale.

Intervenuto sul suo canale ufficiale su YouTube, il giornalista Alfredo Pedullà è tornato a parlare degli errori arbitrali dell'ultimo turno di campionato, e in particolare di quelli che hanno penalizzato la Juventus nel match contro il Verona, finitopoi sul risultato di 1-1. L'esperto di mercato  "Ormai non ce la faccio più", esordisce il notoesperto di mercato, riferendosi alla gestione del VAR e delle designazioni arbitrali. "Prendo le distanze dall’arbitro scarso, ma non può essere umiliato: il VAR oggi è una presa in giro. Pilota l'arbitro come alla PlayStation e lo fa sbagliare. Che calcio è? È come se ti invitassero al bar, ti avvelenassero e poi ti facessero pagare il conto".

Gli episodi recenti, tra Verona-Juventus e Genoa-Lazio, mostrano contraddizioni evidenti e mancanza di uniformità: un rigore può essere concesso in un caso e negato in un altro, senza criteri chiari. "Serve urgentemente un tavolo di lavoro con regole certe per sistemare le cose", prosegue, "un decalogo con dieci casi limite sempre uguali, e stabilire che questi sono uguali sempre, a qualsiasi longitudine e latitudine, non a seconda del caso, con difformità di giudizio. Lo stesso episodio non può essere interpretato differentemente".

E ancora: "Altrimenti perché ascoltare gli esperti che si contraddicono da soli? Ormai, se vogliamo giustizia e coerenza, conviene rivolgersi all’intelligenza artificiale". Il commentatore non le manda a dire a Rocchi: "Non va bene, caro Rocchi, e per questo motivo non sei adeguato. Ripeto, devi convocare una commissione che definisca regole chiare e un decalogo di casi limite, trattati sempre allo stesso modo". Una presa di posizione dura, senza peli sulla lingua, che mette in evidenza quanto il calcio moderno rischi di perdere credibilità proprio a causa di chi dovrebbe tutelarne l’integrità.