Progetto in macerie: Milan Futuro crolla in Serie D

Il 2‑0 incassato a Ferrara (Awua e Molina) condanna il Milan Futuro alla retrocessione in Serie D dopo un solo anno di vita, certificando il fallimento di un progetto nato per emulare la Juventus Next Gen e trasformato in un clamoroso boomerang.
Il parallelo con i bianconeri è inevitabile. Anche la Juve ha vissuto un avvio complicato: risultati altalenanti, zona playout a ottobre, fino alla svolta decisa con l’esonero di Paolo Montero e il ritorno di Massimo Brambilla. Da gennaio in poi la Next Gen è risalita fino alla metà classifica, blindando la categoria e continuando a sfornare pedine utili per la prima squadra.
Il Milan, invece, ha tirato dritto tra panchine traballanti, rosa ibrida e assenza di un metodo condiviso: pochissimo minutaggio ai talenti della Primavera, troppi prestiti d’emergenza, identità tattica sfuggente. Così il ponte fra settore giovanile e prima squadra è crollato alle prime scosse.
La lezione è chiara: il format della seconda squadra funziona solo con programmazione e tempestività. La Juventus ha saputo correggere la rotta in corsa; il Milan Futuro paga ora un prezzo salatissimo, trasformando un laboratorio di crescita in un disastro che dovrà ripartire dai dilettanti — ripescaggi permettendo.
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