Tudor: “Alla Juve gioco meno spregiudicato che a Marsiglia? Mi adatto alla squadra”
La conferenza stampa di vigilia di Lazio-Juventus si è conclusa da un'oretta circa, e la frase di Tudor che probabilmente sta facendo più discutere, almeno i più maliziosi, è stata in risposta alla domanda "come mai la Juventus non giocasse un calcio più offensivo e piacevole" come quello del 'suo' Olympique Marsiglia, ovvero: “Un allenatore deve adattarsi alle sue squadre”.
A Marsiglia in effetti il suo calcio era spregiudicato, aggressivo, quasi anarchico. A Torino, invece, dove il croato deve probabilmente fare i conti con equilibri instabili e uomini ancora da plasmare, no. Invece, come accennato prima, dietro quella frase alcuni hanno visto altro, un rimprovero silenzioso alla dirigenza che suonerebbe più o meno così: la Juventus ha talento in avanti, ma a centrocampo mancano giocatori di personalità e sostanza. Senza un regista capace di dettare i tempi e un mediano arretrato a protezione della difesa, Tudor si sentirebbe costretto a un gioco più prudente, meno verticale.
Il messaggio, per i più sospettosi, sarebbe quindi "chiaro", anche se non pronunciato: se la società non completa la rosa con quei tasselli, il tecnico non può dare alla squadra il calcio che sente suo, quello coraggioso e propositivo. Ma sarà davvero questo il senso di quella dichiarazione in conferenza? Ad ogni modo, la speranza dei tifosi bianconeri è che a gennaio Comolli porti finalmente a Torino quei giocatori che servono per sistemare l'organico e rafforzarlo, così Tudor non potrà più avere alibi e potrà disporre di più alternative per proporre un calcio da Juve, fatto di attacco, idee e rischio calcolato.
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