Caro D(j)ario, c'è chi dice che la legge di Murphy sia solo un paradosso...

Caro D(j)ario, c'è chi dice che la legge di Murphy sia solo un paradosso...
giovedì 12 ottobre 2023, 17:00Caro D(j)ario...
di Dario Ghiringhelli

Caro D(j)ario,

una vecchia legge non scritta dell’Universo, meglio nota come “legge di Murphy”, recita: “Se qualcosa può andare male, lo farà”. Il 2023 in casa Juventus sembra la perfetta identificazione di questa legge, in cui davvero ogni cosa sembra andare non solo storta, ma stortissima: le vicende societarie a inizio anno; la penalizzazione data, poi tolta, poi ridata; l’esclusione dalle Coppe europee, che anche con la penalizzazione avremmo dovuto disputare; in tempi decisamente più recenti la positività ai metaboliti del testosterone di Pogba e le ultimissime sulle scommesse di Fagioli. Altro che anno zero per la definitiva rinascita, questo secolo di Presidenza della famiglia Agnelli, celebrato non più tardi di due giorni fa con la super festa al Pala Alpitour di Torino, sembra la fine del mondo.

In realtà la Juve, almeno quella che scende in campo, sta provando a disimpegnarsi e lo sta facendo anche discretamente bene, se è vero come è vero che stiamo assistendo alla miglior partenza in campionato delle ultime 4-5 stagioni in termini di punti fatti, e anche la posizione al momento ci vede in un più che dignitoso 3° posto, a soli 2 punti dall’Inter che tutti danno per strafavorita e a 4 dal Milan attualmente capolista, prossima avversaria dopo la sosta per la Nazionale. Nel week-end abbiamo affrontato e vinto uno dei derby che in partenza veniva dato più equilibrato degli ultimi anni, anche solo per la contemporanea mancanza di Chiesa e Vlahovic come terminali offensivi (e in partenza anche di Milik, pure lui non al meglio), e che invece abbiamo portato a casa senza troppi patemi capitalizzando al meglio quella che sta diventando una specialità della casa: il gol su calcio piazzato. Sembrano lontani i tempi in cui battevamo 10-12 calci d’angolo a partita e il gol non arrivava mai. Aggiungendoci dall’altra parte un Toro non al 100%, Gatti e Milik sono stati sufficienti per aggiungere 3 punti in classifica e andare in pausa con il morale un po’ più alto. Ma come qualche settimana fa arrivò la doccia fredda su Pogba, eccoci alle prese con il caso Fagioli. Non voglio ancora esprimermi, troppo poco si sa della vicenda per potersi sbilanciare, vero è che se ho dato del pollo a Pogba per la leggerezza nell’assunzione di una sostanza illecita, anche in buona fede, qui se le cose venissero confermate di buona fede non ci sarebbe niente, se non la stoltezza di un ragazzo di 21 anni che rischia di rovinarsi una carriera che promette(va?) benissimo facendo scientemente un qualcosa che sapeva benissimo di non poter né dover fare.

In tutto questo, la Juve sta provando a celebrare questi fantomatici 100 anni in tutti i modi possibili: dall’allenamento/evento con la Next Gen del 9 agosto al “Together – a Black and White show” dell’altra sera, uno spettacolo davvero potente dove ho percepito davvero di non essere più un giovincello: ricordo benissimo le gesta in campo di tutti i protagonisti della partitella, da Del Piero a Davids, Da Matri a Marchisio, da Zidane a Torricelli, da Montero a Peruzzi andando sempre più indietro, financo al mitico le Roi Platini che martedì, vista l’età, non è nemmeno sceso in campo ma giganteggiava per personalità in mezzo agli altri. Ecco, pur non avendo ricordi nitidi delle sue azioni, dei suoi gol e delle sue gesta, ricordo benissimo che quando ero bambino ne sentivo parlare alla radio e a “90° minuto”. E’ il primo campione di cui ho memoria, e l’altra sera, durante la diretta su RBN con Chiara Aleati a “RBN SHOW” contemporanea all’evento, rivisitando la foto che ha fatto il giro del web, abbiamo provato a sognare un po’ per un futuro non troppo lontano: Platini Presidente, Del Piero Vicepresidente, Zidane allenatore. Sì, sarebbe un’apoteosi di juventinità.

Dario