Caro D(j)ario, che Juve vedremo nel derby della Mole?

Caro D(j)ario, che Juve vedremo nel derby della Mole?
giovedì 5 ottobre 2023, 17:00Caro D(j)ario...
di Dario Ghiringhelli
fonte Radio Bianconera

Caro D(j)ario,

non è mai una settimana qualsiasi quella che porta al derby della Mole, che giocheremo tra poco più di 48 ore. Sabato alle 18.00 all’Allianz Stadium arriva il Toro di Juric che da un po’ di anni a questa parte si sta dimostrando squadra piuttosto solida e difficile da affrontare. Non senza problemi di formazione, situazione che in passato avrebbe lasciato più fiducia nei giorni di attesa, ma la Juve di questo momento è un grosso punto interrogativo vagante. Abbiamo giocato 7 partite delle più diverse per prestazioni e risultati, abbiamo già vinto bene, pareggiato e perso male. Il tutto nell’arco di 650 minuti o giù di lì, recuperi compresi. Partite in cui “finalmente è una Juve diversa” e partite in cui “siamo sempre alle solite, così non andiamo da nessuna parte”. E allora vogliamo capire, il più in fretta possibile, cosa ci aspetterà quest’anno, perché finora ancora chiaro chiaro non è.

In queste ore usciranno gli esiti delle controanalisi di Pogba, intanto. Giusto per mettere (forse) definitivamente la parola fine su una vicenda che ha del rocambolesco, e probabilmente alla seconda e ultima avventura bianconera di Pogba, con tanto, tanto nero e poco, pochissimo bianco. Da lì partiranno i nuovi progetti Juve per il mercato di gennaio, a partire evidentemente dal centrocampo. Ma intanto a gennaio bisogna arrivarci, cercando di giocare il meglio possibile e facendo quel numero di punti che consentano come da mantra Allegriano di essere ancora “in barra” in primavera, intanto per l’obiettivo principale, ovvero il ritorno in Champions League, e poi chissà, per sognare anche qualcosa in più. E perché no, per puntare alla Coppa Italia che con le sue sole 5 partite potrebbe essere occasione più che ghiotta per tornare finalmente ad alzare un trofeo dopo due intere stagioni di anomalo digiuno totale.

Però dobbiamo capire che Juve è. Quella di Bergamo, ma anche quella di Torino contro il Lecce, non può bastare per raggiungere gli obiettivi prefissati: impaurita dopo la scoppola di Reggio Emilia col Sassuolo, in entrambe le partite ha decisamente più pensato a non prenderle che a darle, col risultato che con il Lecce si è vinto a fatica, con l’Atalanta non ci abbiamo quasi nemmeno provato, se è vero come è vero che la Juve ha fatto due tiri in porta “veri” in quasi 100 minuti di gara (il tabellino recita 3, ma io conto solo quelli di Chiesa e Fagioli, perché quello di Kean era la classica “telefonata” Musso).

E dire che sembrava a inizio anno essersi risolto il problema dei gol, che arrivavano abbondanti in ogni gara. Persino col Sassuolo, nella sconfitta cocente, ne abbiamo fatti 2. Poi uno solo col Lecce, fortunatamente sufficiente e vincente, e nessuno con l’Atalanta. Guarda caso, in concomitanza con l’assenza di Vlahovic tra i titolari. Un caso? Forse sì, forse no, direbbero i Kolors, certo è che quest’anno Dusan è partito forte, fortissimo, e lo stesso Chiesa gioca meglio con il serbo accanto a portargli via uomini e creare spazi. Purtroppo le notizie dell’allenamento di questa mattina non sono buone in questo senso, perché pare che il numero 9 abbia ancora svolto differenziato e potrebbe non esserci dopodomani. Ma la Juve deve saper andare oltre anche l’assenza di Vlahovic, perché le possibilità per fare bene ci sono e si devono trovare alternative valide se l’attaccante dovesse continuare a presentarsi a singhiozzo tra i titolari. Nel derby avremmo maledettamente bisogno di lui, anche perché ha già ferito il Toro più di una volta. Ma con o senza Dusan, dobbiamo tornare in fretta a segnare e vincere.

Dario