Cancellare gli errori del passato e ripartire con una programmazione da Juve

Cancellare gli errori del passato e ripartire con una programmazione da JuveTUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 29 dicembre 2021, 00:12Editoriale
di Vincenzo Marangio

Dietro la caduta di un Impero molto spesso si nasconde proprio la grandezza dello stesso. Soltanto tre anni fa raccontavamo la storia di una Juventus invincibile, in campo e fuori. Raccontavamo di una squadra capace di cannibalizzare qualsiasi avversaria e rendere vana la corsa al titolo per 9 anni di fila, perché il primo posto era ormai uno stato di diritto di una squadra straordinaria forte di una società incredibilmente solida alle spalle. Era la storia di una Juventus che sembrava non aver lasciato nulla all'improvvisazione, ma di aver preparato alla virgola ogni singolo dettaglio di quegli incredibili anni. Una programmazione minuziosa, attenta, una crescita graduale, senza fretta di arrivare troppo in alto perché, in fondo, è proprio dietro la pazienza che si nasconde la virtù dei forti. Senza mai fare il passo più lungo della gamba, crescendo dietro la scrivania e poi sul campo. Puntando sulla prima squadra, poi sulle Woman e sull'Under23, facendo come sempre, da apripista. Dieci anni avanti a tutti, prima di bruciare tutto.

Ma quando diventi troppo grande e bello, rischi di specchiarti troppo nella tua bellezza e sbagliare nel voler fare sempre qualcosa di più. E quando sei avanti dieci anni a tutti gli altri, decidi che puoi prenderti tutti i rischi del mondo per trasformare la storia in un capolavoro, tanto le altre sono dietro. Ed è successo proprio questo alla Juventus negli ultimi tre anni, l'errore di commettere, tutti insieme, gli errori mai commessi prima: scelte azzardate che non rispecchiano la mission della società, e quindi affidarsi ad un allenatore come Sarri che avrebbe dovuto rendere più bella una squadra già bella perché in fondo vinceva e non c'è nulla di più bello dell'essere vincenti, ma a qualcuno non bastava più vincere, e allora adesso bisognava farlo in modo esteticamente più appariscente. Ma poi la scelta non è stata assecondata dall'allestimento di una rosa che doveva necessariamente adeguarsi ai metodi di lavoro del nuovo tecnico e quindi si è giunti all'errore di programmazione. Il club famoso per essere quello che programmava la virgola, sbagliava tutto sin dalla prima lettera. E poi via via tutti gli errori: ingaggi sempre più alti, passi più lunghi della gamba, rischi aziendali quasi tutti falliti, la scelta di un campione (Ronaldo) che da solo coprisse le tante falle della programmazione (e lo ha fatto) salvo poi dimenticarsi di riempire quelle falle che, temporaneamente, copriva Cr7. 

Un impero crollato davanti alla propria grandezza che non può più sbagliare ma che deve ripartire senza i tesori di un tempo, e che deve trovare nella forza delle idee la spinta per una realistica e convincente risalita e ricostruzione. Ad ora, con il suo guardarsi più indietro che avanti, la Juventus non sembra aver trovato ancora la strada giusta, preferendo ripercorrere, per ora, i passi giusti del passato, prima di trovare una strada nuova per rimettere in piedi l'Impero. Non si può avere fretta, ma neanche prendersela troppo con calma, però i rischi di un altro fallimento suggeriscono massima cautela e scelta di uomini giusti soprattutto dietro la scrivania. Forse Maurizio Arrivabene, questa figura apparsa ai più misteriosa, per il suo approccio timido e silenzioso di inizio stagione, può diventare, visto l'atteggiamento forte, deciso, e poco diplomatico delle ultime uscite, l'uomo della provvidenza. L'uomo con il quale guardare ad un'altra strada, l'uomo a cui affiancare una figura abile nel riconoscere un campione quando ancora non lo è. Perché la Juventus deve mettere i primi mattoni, e non può sbagliare le fondamenta se vuole ricostruire un Impero simile a quello crollato davanti alla propria bellezza.