Gli autogol di Pogba e Bonucci, le mosse della Juventus e gli sciacalli da querelare

Gli autogol di Pogba e Bonucci, le mosse della Juventus e gli sciacalli da querelareTUTTOmercatoWEB.com
martedì 12 settembre 2023, 15:53Editoriale
di Vincenzo Marangio

Altro giro, altra corsa. Venghino signori, venghino. La giostra è ancora aperta, il tiro al piattello alla Juventus non si è concluso con le sciagurate e insensate guerre della scorsa stagione, si continua anche quest'anno. E se non sono i nemici a colpire il club bianconero, ci pensano gli stessi tesserati o ex innamorati e rappresentanti dei tempi d'oro. Dopo le fake news su una inevitabile cessione del club perché, cito, "al collasso e con il bilancio devastato", "indiscrezioni" poi smentite dalla stessa Exor, arriva la positività al testosterone di Paul Pogba e la letterina dell'avvocato di Leonardo Bonucci che lamenta un danno professionale e d'immagine subito dall'ex capitano bianconero da parte della Juventus rea di non voler più puntare su di lui puntando su una cessione ad altro club per il bene di tutti. E chi credeva che i guai fossero ormai archiviati dopo l'annus horribilis appena conclusosi, evidentemente, si sbagliava.

Questa volta, però, la Juventus si fa male letteralmente da sola. La scelta di richiamare Pogba è stata sin da subito, con evidenza di fatti, sbagliata: l'infortunio dopo lo scontro con Perin, l'intervento che si rifiutò di fare privilegiando una fallimentare terapia conservativa e gli appena 161 minuti giocati in un'intera stagione bastavano e avanzavano come prova. Ma il francese poi ha fatto anche peggio. La visita ai club sauditi, con tanto di video in cui annuncia che prima o poi giocherà lì, gli appena 52 minuti giocati in tre partite e soprattutto la sospensione per positività al testosterone chiudono, con ogni probabilità, nel peggiore dei modi la seconda era Pogba in bianconero. Con il suo asettico e freddo comunicato, infatti, la Juventus sembra essersi messa in posizione d'attesa, pronta a risolvere anticipatamente il pesante ingaggio con il francese con due anni d'anticipo qualora le contro-analisi confermassero la positività al testosterone. La palla poi passerà a Pogba e la sua agente Rafaela Pimenta che dovranno raccontare cosa è successo prendendosi, eventualmente, le dovute responsabilità: squalifica da 2 a 4 anni (a secondo della volontarietà del gesto) o 3-4 mesi davanti ad una piena confessione che provi l'errore di leggerezza. In tutti i casi pare evidente che la Juventus coglierà l'occasione per mettere la parola fine ad una delle operazioni di mercato peggiori mai fatte.

Come se non bastasse, arriva un altro autogol. Stavolta lo segna Bonucci che prima professa il suo amore con un post in cui si affida ad una simbologia chiara "J.", e poi chiarisce diversamente il concetto tramutandolo da amore incondizionato verso il club a orgoglio e amor proprio. Di fatto, senza giri di parole, senza scomodare i sindacati, l'ex capitano della Juventus non ha preso bene la scelta del club di voler andare avanti con Allegri rinunciando a lui e chiudendo definitivamente questa lotta interna tra allenatore e giocatore che esiste dai tempi dello sgabello di Porto. Se ne sentiva davvero il bisogno? Non è forse che il vero danno professionale e di immagine Bonucci se lo sta facendo da solo rovinando per sempre il rapporto con il mondo juventino invece di concentrarsi sull' Union Berlino, unico club che ha deciso di investire su di lui? Perché rovinare una bella storia solo per togliersi qualche sassolino dalla scarpa? Perché non seguire l'esempio di grandi campioni che hanno accettato le decisioni del club (Del Piero) o riconosciuto i propri limiti d'età (Mandzukic con il Milan) e non hanno inquinato la propria storia? Un ultimo capitolo davvero rovinoso.

Ah, e ovviamente non potevano mancare gli sciacalli dell' "informazione di regime". Quei finiti "professionisti della comunicazione" che hanno venduto la propria professionalità in cambio di una sciarpa da sventolare anche in Tribuna stampa, portando avanti battaglie di fede e di tifo sui social, armati di penna e tesserino e del tutto privi di etica, onore e senso di responsabilità. Sciacalli che pasteggiano sul cadavere di leoni, usando terminologie aggressive, pericolose, irresponsabili e che (stavolta lo diamo quasi per certo) porteranno a querele già partite che speriamo (finalmente) colgano nel segno.