Incongruenze estive: mercato e preparazione

Incongruenze estive: mercato e preparazioneTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 29 maggio 2022, 11:28Editoriale
di Roberto De Frede
Il mercato è un luogo appartato dove gli uomini possono ingannarsi l’un l’altro, esclamava Diogene il Cinico. Attenzione quindi ai pacchi, doppi pacchi e contropaccotti perché poi ci restano sul groppone!

Non siamo ancora nel vivo del calcio mercato, eppure sembra che già sia tardi, già l’ansia per costruire una squadra si fa sentire forte.

Il mercato non è più quello degli anni ottanta, dorati e filigranati. La Serie A era considerata il campionato di calcio più bello del mondo. Tutti i più grandi campioni vestivano le maglie dei club italiani. Fuoriclasse anche ad un passo dalla “pensione” venivano ingaggiati e pagati a peso d’oro. La linea imprenditoriale era semplice: pagare 15 quello che costava 5! Misteriose trattative si aggiravano tra le scrivanie più infuocate, un calciomercato folle fatto di sprechi da parte di manager che compravano tanto e a caro prezzo e vendevano poco, eppure per ogni affare andato in porto si vantavano come se avessero scoperto la vera chiave di lettura del calcio. L’enigma stava che ad ogni contrattazione, quando il club italiano di turno si presentava sul mercato, scappavano tutti. Solo le società italiane acquistavano ma offrendo tre volte il prezzo del giocatore, pagando in contanti e in dollari. Il Ministero della Finanza non si preoccupava di indagare su queste contrattazioni, tantomeno la Federazione, i tifosi erano contenti, i giornali vivevano di scoop quasi tutti veri e vendevano alla grande. Tutto scivolava via come se nulla fosse!

Oggi per costruire ci vuole tanta saggezza, oculatezza verso i bilanci, e grande esperienza tecnica, per evitare di inciampare in qualche bidone pagato fior di milioni. Già, costruire. La stagione appena conclusa deve aver per forza portato a riflessioni serie la società bianconera. Pensieri che dovrebbero portare ad un unico obiettivo: la vittoria, quella che è maledettamente mancata quest’anno. Tutti devono mettersi alacremente al lavoro: giocatori vecchi e nuovi, allenatore, dirigenti e preparatori atletici, sinergicamente dovranno operare all’unisono. Ricordando Peter Schultz nessun esempio potrebbe essere più adeguato: “Tre persone erano al lavoro in un cantiere edile. Avevano il medesimo compito, ma quando fu loro chiesto quale fosse il loro lavoro, le risposte furono diverse. “Spacco pietre” rispose il primo. “Mi guadagno da vivere” rispose il secondo. “Partecipo alla costruzione di una cattedrale” disse il terzo.”

Ecco. La risposta che la Juventus si dovrebbe dare e regalare ai suoi tifosi è quella di costruire un’opera d’arte grandiosa, per raggiungere le vette italiane e perché no, anche europee.

Per far questo non bisogna perdere tempo. Le altre squadre in gran parte sono già “attrezzate” per l’anno prossimo, la Juventus invece tra uscite forzate e desiderate deve fare un buon mercato, senza cadere nelle incongruenze. Per formare il gruppo non si deve aspettare l’ultimo minuto utile del 1 settembre, ma avere le idee molto chiare già il primo luglio, anzi già oggi sarebbe molto meglio, per dare ad Allegri il tempo giusto e necessario di far amalgamare il vecchio al nuovo e soprattutto di rischiarare le sue idee, le quali quest’anno hanno avuto spesso delle battute d’arresto.

Di solito i nomi più gettonati nel limbo del pre-mercato non saranno quelli che vestiranno la casacca bianconera. Il problema è che di nomi se ne stanno facendo parecchi, troppi. Temo che le idee non sono ancora ben chiare. E allora? Beh, forse qualcuno che doveva passare sotto silenzio è stato già detto, ben venga, ma che sia un uomo, un calciatore che sappia cosa voglia dire vestire quella maglia a strisce bianconere.  

La preparazione atletica è un altro tasto dolente che ha fatto piangere molto negli ultimi anni. Anche per questa estate, nonostante il campionato cominci a metà agosto, pare siano previste quelle inutili partite amichevoli, i tornei e spesso le massacranti tournée transcontinentali, utili solo alle tasche delle società ma devastanti per i muscoli dei calciatori. La domanda che sorge spontanea è questa: se l’obiettivo della preparazione precampionato è quello di portare ai massimi livelli fisico-atletici i calciatori per l’inizio del campionato, e un calciatore deve interrompere la propria preparazione per impegni dispendiosi di energie e interruttivi della preparazione stessa, e considerando che il tempo totale che una squadra di calcio ha nel precampionato di quest’anno è di circa sette settimane, quando il calciatore sarà realmente disponibile al massimo della propria condizione fisica? La acquisirà mai la forma “migliore”?

Confido nel buonsenso della società, e nella voglia di rivincere tutto quanto è in ballo, nell’anno del centenario della famiglia Agnelli al comando della Juventus!