Juve, il momento di cambiare giocatori e mentalità è questo

Juve,  il momento di cambiare giocatori e mentalità è questo
© foto di Antonio Paolino
lunedì 30 maggio 2022, 12:50Editoriale
di Antonio Paolino
Non finiremo di ringraziare Proprietà e Presidente. Adesso serve lungimiranza europea. Ma la prossima stagione non sarà facile

Per capire cosa serve domani, è necessario studiare a fondo il capitolo di storia bianconera dedicato alla “rinascita”, approfondendo il decennio di vittorie (ri)costruito con idee, spirito di sacrificio e voglia di riprendersi la scena dopo gli anni difficili di calciopoli. E che decennio: inimmaginabile persino per i più accaniti sostenitori all'interno del club.

Si è passati dall'utopia tricolore figlia del francesismo di Deschamps allo scudetto conquistato con Sarri, sicuramente inadatto nel rispecchiarsi in quel tipo di impresa, meno nel poter portare avanti una rivoluzione scomoda anche per i giocatori coinvolti. È raccolto in questo arco di tempo il tentativo dei dirigenti bianconeri di accelerare la scalata verso l'alto. Verso quella vetta europea che manca oramai dal maggio '96 e che abbiamo sfiorato per altre cinque volte. Ma che negli ultimi anni abbiamo anche salutato troppo in fretta. Da Allegri ad Allegri sempre ai quarti di finale e senza mai convincere di poter andare molto più lontano. Una spiegazione c'è di sicuro: il tasso tecnico della squadra.

Mercato – Bisognerà ripartire da una squadra (più) forte ed equilibrata e ricca di quella personalità che non deve mai mancare. Serviranno giocatori d'esperienza, italiani o stranieri, al pari di quelli meritevoli, di prospettiva e da far crescere al fianco di chi può raccontare per davvero coso sano la Juve e le grandi imprese europee. La prossima non sarà affatto un stagione facile. Con tutti i cambiamenti annunciati e con un mondiale che spaccherà il campionato a metà, sarà più dura trovare condizione e meccanismi per chi cambierà così tanti giocatori. Gli addii di Dybala, Bernardeschi, Morata e quasi sicuramente di tutti gli altri inutili acquisti delle ultime sessioni di mercato spiegano una sola cosa: aveva ragione Allegri, tre anni fa. Serviva una rivoluzione. Abbiamo perso invece tre anni, due scudetti e la possibilità di essere già un po' più vicini alle big d'Europa. 

E non lasciatevi ingannare dal Real Madrid. Non hanno vinto la Champions per caso. Da sfavoriti hanno però sfruttato al meglio tutta la loro “immensa” esperienza internazionale.