Juve, quante analogie con l'ultimo campionato anche se si segnava di più

Juve, quante analogie con l'ultimo campionato anche se si segnava di piùTUTTOmercatoWEB.com
lunedì 27 dicembre 2021, 11:59Editoriale
di Antonio Paolino
A Natale i sogni devono viaggiare assieme alla realtà. Troppe analogie con la Juve di Pirlo. Un Ronaldo in meno e un Locatelli in più

Riflessione di Natale. Alla diciannovesima giornata dello scorso campionato, giocata a fine gennaio con il Bologna battuto per due reti a zero – quante coincidenze -, la Juventus era quarta in classifica con un ritardo di nove/dodici punti sulla Juventus di Sarri. Al netto della partita poi recuperata e vinta col Napoli. In pratica avevamo cominciato a galleggiare sul limite inferiore della zona Champions. Segnale pericolosamente trascurato... 

Un campionato dopo siamo quasi a ripetere le stesse cose anche se a Natale dovremmo essere tutti più buoni, sereni e ottimisti. Ma quello che viviamo attorno ci rende dubbiosi e spaesati. Forse proprio per questo il calcio resta l'unico argomento soft – per modo di dire – delle chiacchierate di fine anno. Per una volta, o almeno ancora per adesso che abbiamo qualche fetta di panettone da smaltire, non ci affidiamo alle verità dei numeri di questa (mezza) stagione che comunque ricalcano praticamente quelli della metà precedente. Fatta eccezione per i gol pesanti (e costosi) di Cr7.

Un 2021 semplice da capire se non ci si vuole prendere in giro. In linea con i problemi che sembravano sopraggiungere dopo quelli rimasti irrisolti nella prima metà di anno sotto la gestione Pirlo. Tanto per essere chiari il Covid-19 ha dato “solo” la botta finale ad un progetto che anche dal punto di vista della sostenibilità cominciava a scricchiolare. E di cui nessuno, ai piani alti, voleva assumersi totalmente le responsabilità. I gol di Ronaldo sono bastati appena a nascondere le pesanti imperfezioni tecniche. Ma adesso ne comprendo le ragioni della fuga: senza garanzie meglio cambiar aria. 

Marotta quell'acquisto non lo condivise. E sappiamo come è andata a finire con l'ex dg e anche col portoghese. Paratici si trovò a gestirlo con la necessità di migliorare la squadra. Ma lo fece con operazioni a dir poco discutibili: tipo Ramsey o il cerino rimasto in mano con Suarez. Quando invece c'era chi suggeriva almeno Jorginho e Dzeko. Né l'uno e né l'altro. E neppure più Ronaldo. Il meno errore di tutti averlo a quel punto lasciato andar via. Ma  con qualche problema rimasto colpevolmente irrisolto. A meno che il mercato di gennaio torni ad essere efficacemente di "riparazione".