Juve, tra il dire e il fare l'unica cosa che serve è vincere

Juve, tra il dire e il fare l'unica cosa che serve è vincereTUTTOmercatoWEB.com
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mercoledì 1 dicembre 2021, 07:45Editoriale
di Antonio Paolino
Caos plusvalenze e problemi di identità. Non era facile preparare la partita di Salerno. Il risultato spiega la compattezza del gruppo

La rabbia, e forse non tutta, è stata messa in campo. Da una parte quella della società per armarsi davanti agli attacchi sfrontati delle inchieste sulle plusvalenze. Dall'altra, quella della squadra chiamata a reagire dopo una settimana difficile vissuta tra alti e bassi. Dalla vittoria di Roma alla sconfitta con l'Atalanta, con in mezzo la troppo giustificata batosta di Londra.

Una Juve, insomma, alle prese con una crisi di fiducia generale chiamata però a reagire per non lasciarsi intrappolare dalla sfiducia. E tra una rassicurazione e un'altra, ma anche qualche dubbio, è arrivata la vittoria di Salerno. La più importante in questi casi. Alla vigilia anche la più difficile da ottenere. Perché il rischio di non essere quello che si è, in momenti così delicati, è altissimo.

La società ha fatto quadrato. Ha parlato ai giocatori. Li ha rassicurati. La squadra ha ascoltato e ha risposto sul campo. Ha capito che questo era il momento di fare senza risparmiarsi. 

Fuori tutto l'asse di sinistra della squadra, da Alex Sandro, Rabiot e Morata e senza Chiesa e McKennie indisponibili, Allegri si è affidato a Kulusevski e Bernardeschi sulle fasce, riproponendo Bentancur in mezzo con Locatelli. Un gol per tempo, più uno annullato e uno sbagliato dal dischetto disegnano i contorni di una partita che la Juve non voleva perdere.

Una vittoria utile sì per la classifica, ma che il capitano di mille battaglie – Chiellini - sa a chi va dedicata: alla Juventus stessa. Perché chi ha ricevuto tanto, sa che ora ha qualche obbligo “morale” in più. Anche nei confronti dei tifosi.