L’addio di Capitan Chiellini e l’impellenza di ricostruire

L’addio di Capitan Chiellini e l’impellenza di ricostruireTUTTOmercatoWEB.com
venerdì 13 maggio 2022, 00:00Editoriale
di Franco Leonetti

Dopo la profonda delusione della finale di Coppa Italia non resta che guardare al futuro e alla ricostruzione. Le due gare restanti di campionato, contro Lazio e Fiorentina che in altri anni avrebbero potuto creare sentenze sullo scudetto, saranno totalmente ininfluenti, un surplus. La Juve ha ottenuto dal campionato il solo obiettivo minimo, quel piazzamento Champions fondamentale, ma che rimane unico atto positivo di una stagione inadeguata e insoddisfacente, dopo ben 10 anni consecutivi di vittorie e trofei. Record, questo, difficilmente eguagliabile dai vari avversari prossimamente. La finale di Roma ha portato sconforto e frustrazione ma anche l’addio ufficiale di Capitan Chiellini, una di quelle colonne portanti che sembrano poter rimanere verticali per millenni. Giorgione lascia la Juventus, o per meglio dire, il suo ruolo da eterno baluardo sul campo e leader nello spogliatoio, tornerà subito, o a breve, come dirigente nella sua amata Juve, ma sarà una pesante mancanza di campo che va sostituita adeguatamente.

E non sarà per nulla semplice farlo. La dirigenza ha impellenza di ricostruire una squadra che, per Dna e ambizioni, deve tornare ad essere competitiva ai massimi vertici e vincente. Il lavoro che attende la società sul mercato si prospetta assai impegnativo e questa volta non si può più sbagliare, memori di alcuni affari fatti in passato che si stanno ancora riverberando su casse e bilanci e sull’efficienza dell’organico sul prato verde. La rosa ha necessità di almeno quattro innesti di qualità con giocatori subito pronti a vestire la maglia, un terzino mancino, un centrale di difesa, un regista a centrocampo e un attaccante esterno. L’ideale sarebbe poter contare anche su una mezzala con forza, tecnica, fosforo e gol nelle gambe, senza dimenticare la nuova linea verde prodotta dal vivaio bianconero, con un’attenta valutazione di giocatori talentuosi come Miretti, Fagioli, RanocchiaDe Winter e Soulè e l’arrivo dal Genoa di Rovella.

Insomma, sarà una Juventus con una corposa iniezione di linfa verde, ma non solo. Si riparte dalle certezze (Danilo, Cuadrado) alle quali andranno mixate nuove leve e acquisti mirati, al fine di fortificare la rosa e renderla completa per caratteristiche tecniche, tattiche, doti e fame di riscatto immediato. La Juventus non parte da zero, non sarà rivoluzione, la classica dorsale c’è, portiere (Szczesny), difensore centrale (De Ligt), centrocampista (Locatelli - Zakaria) e centravanti (Vlahovic), senza dimenticare un rientro top come quello di Chiesa: su questo scheletrato andranno innestati giocatori di qualità e "da Juve". L’imperativo appare fiammeggiante, per tornare a rinfrescare il blasone vincente sarà vietato sbagliare sul mercato, ma in dirigenza tutto ciò già lo sanno.