L'offensiva anti Juve si sposta in Europa, ma la squadra rischia di far saltare i loro piani. Stadio: urge trovare una soluzione.

L'offensiva anti Juve si sposta in Europa, ma la squadra rischia di far saltare i loro piani. Stadio: urge trovare una soluzione. TUTTOmercatoWEB.com
martedì 4 aprile 2023, 14:18Editoriale
di Alessandro Santarelli

Una minaccia al giorno, giusto per gradire, o più precisamente  per farci capire ancora meglio in quale tritacarne siamo finiti. Alle simpatiche esternazioni del presidente Gravina ( al quale però consigliamo di scegliere meglio in futuro  gli esempi da seguire) ecco che seguono le parole dello Zar dell’Uefa Ceferin. Ci racconta lui, dall’alto della sua “ neutralità” che la storia della Juventus è andata come doveva, che era tutto sbagliato e che per Agnelli non prova nessun affetto, cosa questa che francamente ci interessa davvero poco. Vorremmo capire in base a che cosa lui possa giudicare l’operato di una società che ha scritto la storia del calcio.  Sono gravissime  le parole, e le minacce velate,  rivolte a Real Barcellona e Juve. Sapete che non sono mai stato tenero nella vicenda Superlega, soprattutto su come è nata, e poi miseramente fallita, almeno nella sua prima versione. Due club ad oggi ne hanno fatto le spese, Juventus e Barcellona, gli anelli più deboli della catena, mentre il Real Madrid si è addirittura permesso il lusso di alzare una coppa “ in faccia” al signor Ceferin.   Ma ciò che dice il plenipotenziario dell’Uefa è intollerabile, cosi come comincia a diventare intollerabile il silenzio ( vero o apparente, giusto sig De Laurentis? ) degli altri club europei che dovrebbero iniziare a capire seriamente da chi oggi è guidata la maggior istituzione del calcio continentale.

In tutto questo caos, la Juve sul campo risponde con i fatti. Non bella, non spettacolare, ma efficace, tanto da far venire il mal di pancia al povero procuratore federale. Allegri e la sua banda sono riusciti addirittura a risalire la china con il fardello dei 15 punti sulle spalle. Un filotto di risultati che ha portato i bianconeri ad appena 6 lunghezze dalla zona Champions con ancora 10 giornate da giocare. Impresa difficile quella di puntare il quarto posto, ma alla luce dei fatti non impossibile. E dunque caro professor Chinè ora come la mettiamo? Vero, lei aveva chiesto “ appena” 9 punti tramutati in 15 dal solerte Dottor Torsello, ma adesso ci dobbiamo  aspettare qualche altra richiesta afflittiva, per sventare la minaccia di una squadra che forse ha spiazzato tutti, giudici compresi?

Con il Verona la Juve è parsa molle, ma l’aver portato a casa i tre punti, in un momento del genere, non può passare in secondo piano anzi. Stasera arriva l’Inter, e attenzione, guai a pensare di trovare i neroazzurri rassegnati o in crisi. Loro si giocheranno tantissimo in questa doppia sfida, dunque sarà fondamentale ritrovare qualità, intensità e gioco, altrimenti, alzando l’asticella, diventerà  più difficile ottenere risultati di livello.

Servirebbe anche l’appoggio dello stadio. Il silenzio si fa sempre più desolante, giocare in casa è tornato ad essere per certi versi deprimente. La società non può ignorare questo aspetto. Attenzione, perché lo stesso tifoso comincia a ritenere insostenibile questa situazione. Decine e decine di messaggi sono arrivati sabato sera a Radio Bianconera nel post partita, per sottolineare questo aspetto “ se devo andare allo stadio in queste condizioni tanto vale restare a casa davanti alla tv” il concetto sintetizzato. Non serve organizzare coreografie ( tra l’altro neppure riuscite) se poi dentro casa nostra regna il silenzio e si sentono solo cori offensivi contro la Juve da parte dei sostenitori avversari. Se abbiamo a cuore le sorti della squadra, soprattutto in un periodo come questo, si usi il buon senso, da una parte e dall’altra. Apriamo un dialogo che possa portare ad una soluzione condivisa. La Juve ha bisogno del calore, e questo lo sappiamo bene tutti.