La Juve conquista la semifinale di Europa League

Non esiste obiettivo senza sofferenza. La Juve disputa una gara da squadra compatta, concentrata, mettendo carattere sul prato verde, attaccando le linee nemiche quando si è prospettata l’occasione e stringendo le maglie della difesa, garantita da un buon centrocampo a supporto. Dicevamo della sofferenza, un paio di rischi grossi, soprattutto nel finale, i bianconeri li hanno corsi ma, per fortuna, è andata bene. Davanti qualcosa si è visto, il gol di Rabiot, due o tre fiammate nel secondo tempo che potevano mettere il risultato al sicuro, il colpo di testa sbucciato di Vlahovic lascia delusi per la posizione troppo avanzata del centravanti, impossibilitato a ribadire in gol. Il numero 9 juventino non è piaciuto soprattutto per l’inabilità di reggere alta la squadra, tenere il pallone e smistarlo ai compagni accorrenti. Anche Chiesa è mancato all’appuntamento, il suo è un apporto fondamentale, ma Federico si è innervosito subito per un paio di falli e poi non è riuscito a trovare la marcia da innestare, quella che gli consente di seminari avversari e decine di metri di campo.
Bene il centrocampo a tre, Rabiot ormai è diventato pedina irrinunciabile e come ha detto Mister Allegri nel post partita: “E’ diventato un giocatore straordinario”. Bene Locatelli, fosforo e lotta al sevizio di casa Juve, bene anche Miretti che, nel primo tempo, è sembrato poco reattivo e leggerino, mentre nel secondo ha sprintato in un paio di occasioni, creando situazioni importanti, e continuando a macinare tocchi e corsa. Bene la difesa, unico neo l’uscita in anticipo dal campo di Bremer per un acciacco: speriamo non sia nulla di grave, lui è diventato il condottiero della retroguardia. Una Juve non brillante ma che sa soffrire e tirare fuori nei momenti decisivi la personalità; sul finale di gara, spesso dimostratosi tallone d’Achille in questa stagione, i ragazzi hanno controllato il recupero, tenedo palla e non concedendo più nulla. La Juventus non approdava ad una semifinale europea dal 2017 quando, in Champions, eliminò il Monaco, mentre la semifinale in Europa League, mancava dal 2014 quando sfidò un’altra compagine portoghese come il Benfica.
Questa volta, da Lisbona, arriva la chance di sfidare il Siviglia in una doppia sfida che sarà dura sul campo e da giocarsi contro la cabala degli spagnoli, compagine micidiale in questa competizione. Ora testa al campionato, perché nonostante l’amarezza di un verdetto ingiusto, arrivato dal Collegio di Garanzia del Coni, la Juve ha recuperato, temporaneamente, i 15 punti, è terza in graduatoria e domenica arriva allo Stadium il Napoli. Vietato mollare!

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