Le parole di De Ligt come pietra miliare. Ricostruire la mentalità primo passo da compiere

Le parole di De Ligt come pietra miliare. Ricostruire la mentalità primo passo da compiereTUTTOmercatoWEB.com
martedì 21 dicembre 2021, 00:05Editoriale
di Alessandro Santarelli

Si chiude questa sera con la partita contro il Cagliari l’anno solare 2021, che certamente non resterà negli annali per la Juventus. Anno di transizione si potrebbe dire con qualche alto, le vittorie della Supercoppa e della Coppa Italia, ma anche con numerosi bassi, il quarto posto raggiunto in extremis e le vicende extra campo che hanno coinvolto la Juve (uscita naturalmente indenne sul piano giudiziario al netto di titoloni di condanna da parte di tutti i media)

L’anno che verrà sul fronte calcistico, metterà gli uomini di Allegri di fronte ad una missione molto delicata e difficile: raggiungere il quarto posto. L’ultimo turno di campionato in realtà ha sorriso ai colori bianconeri con una classifica che si è accorciata, cosi come i numeri delle ultime 7 partite, nelle quali sono stati raccolti ben 17 punti, due in meno dell’Inter e uno in meno dell’Atalanta. Al netto di questo, però la squadra non riesce ancora a trasmettere sicurezze. E questo è un aspetto sul quale l’allenatore dovrà lavorare. Ad una certa solidità difensiva, appena due gol subiti nell’ultimo mese, continua a contrapporsi la sterilità offensiva. A Bologna, forse per la prima volta, la Juventus ha prodotto meno, 11 tiri, ma capitalizzato di più. Diventare più cinici e precisi, l’imperativo dei prossimi mesi.

Ma la vittoria in Emilia ci ha portato anche le forti dichiarazioni di De Ligt, sempre più uomo squadra e con il destino, ahinoi, nelle mani di Mino Raiola. Il centrale olandese ha scoperchiato un difetto importante: la mancanza di mentalità di alcuni giocatori. Inutile fare i nomi, li conoscete benissimo, ma tanti dei problemi di questa stagione nascono proprio da qui. La mentalità non si allena, ripetono gli allenatori, ma ciò che fa più riflettere è come in tre anni sia stato disperso uno dei pregi migliori di chi indossava la maglia bianconera, proprio quella mentalità che ci ha permesso ( insieme ai grandi campioni, dettaglio che non va mai dimenticato) tante vittorie.

Su quest’aspetto, che come detto non si può allenare, dovrà incidere l’allenatore. Scelte nette e decise, che possano far trasmettere da chi va in campo lo spirito di appartenenza e l’orgoglio di giocare con la Juventus.Anche se non ce ne accorgiamo, la ricostruzione è cominciata, La Juve si darà un nuovo volto, l’importante sarà non sbagliare gli interpreti.