Leonardo ieri Bonnie, oggi Bonucci.

Leonardo ieri Bonnie, oggi Bonucci.
venerdì 15 settembre 2023, 23:59Editoriale
di Claudio Zuliani

Caro Leo, ti scrivo. Di solito si comincia così nelle lettere accalorate e chi sono io per non farlo. Non mi interessa particolarmente decretare chi abbia ragione nella contesa perché la verità la sapete solo voi. Sono i modi che mi lasciano perplesso e che avrei preferito non dover commentare. La società e l’allenatore (non lo nomini nemmeno) hanno dato una breve, succinta e diretta spiegazione con tanto di date ed intenzioni. Tu hai risposto con un post social e un’intervista di oltre 30 minuti su Mediaset dove neghi tutto e cambi i riferimenti temporali. Praticamente dici che l’allenatore mente e lui ti ha risposto in conferenza usando l’ironia “i miei amici mi chiamano Pinocchio”. Torno a sottolineare che il contenuto del vostro aspro diverbio dovrebbe essere risolto internamente e de visu. Chiaritevi se non lo avete fatto e che non se ne parli più. Quello che decideranno i tribunali non lo reputo di importanza storica.

Sarà solo un giudizio nel merito delle regole d’ingaggio. Tu hai parlato ai tifosi, i tuoi tifosi, i nostri tifosi. Hai parlato al popolo della Jventus e la risposta sui social non ti è stata favorevole. Mettere in piazza tutto questo, in un momento dove la Juventus fatica a parlare di calcio sul campo non è forse stata la mossa ideale ma tu sei fatto così. Istintivo, passionale, diretto, a volte anche troppo. Se nella prossima carriera vorrai diventare l’allenatore della tua Juventus, quella che vinceva, devi tener presente che anche questa Juve che perde è la tua. Perché si vince e si perde tutti assieme, altrimenti è troppo facile. Uniti fino alla fine, nella buona e nella cattiva sorte, in ricchezza e povertà. Questo dovrebbe essere per chi ama questi colori, come in una grande famiglia. I problemi, anche quelli più gravi, si dovrebbero affrontare in casa e non in piazza. Ormai quel che è fatto è fatto e quel che è detto è detto. A me spiace davvero molto che siete arrivati a questo punto. Preferisco ricordare il tuo gol scudetto della Pasqua palermitana, la tua gioia sfrenata e il tuo orgoglio nel rivendicare il titolo numero 30, la tua risposta piccata al cronista napoletano che ti chiedeva degli arbitri in Europa diversi da quelli italiani. Buona vita “ sportiva” e che il futuro CI riservi delle grandi soddisfazioni.