Ecco perché Vlahovic ha in testa soltanto la Juventus, ed ecco come si può sbloccare nelle prossime ore...
La maglia bianconera del Partizan, la passione per Ibrahimovic e quel percorso da emulare e, se possibile, migliorare. Sono le molle che hanno ormai portato Dusan Vlahovic ad avere in testa soltanto un pensiero: Juventus. Tra aneddoti e sensazioni, il tutto condito con indiscrezioni importanti, il collega Giacomo Iacobellis, di TuttoMercatoWeb, ci ha raccontato tutto quello che si nasconde dietro la trattativa Juventus-Vlahovic, cercando di rintracciare le origini di un desiderio forte da parte del giocatore di andare al club di Agnelli. Aneddoti e ricerca che parte dal viaggio a Belgrado organizzato da Iacobellis e Dimitri Conti, partiti senza appuntamenti sulle tracce degli agenti del serbo e tutti i dirigenti e allenatori che lo hanno accompagnato nel calcio che conta.
Quali sono state le sensazione che tu e Dimitri avete avuto nel vostro viaggio a Belgrado?
"Quando siamo stati lì, ripercorrendo le origini calcistiche e di vita di Vlahovic abbiamo subito percepito il suo grande desiderio di andare alla Juventus. Una sensazione rafforzata dalle chiacchierate, formali e informali, che abbiamo fatto con i suoi amici d'infanzia e poi ex allenatori e presidenti, tutti ci hanno raccontato che il desiderio di Vlahovic è sempre stato quello di giocare un giorno nella Juventus. Prima di tutto c'è un fattore, se vogliamo, cromatico nella volontà dell'attaccante della Fiorentina cresciuto nel Partizan i cui colori sociali sono il bianco e il nero, esattamente come la Juventus, una maglia che vorrebbe rivedersi addosso, magari in Italia nel club più titolato con una grande storia. La Juventus che ha sempre ammirato".
L'ambizione e il fattore emotivo sono importanti, ma è tutto qui?
"No, in effetti la voglia di andare alla Juventus nasce anche dal suo modello di riferimento: Zlatan Ibrahimovic. Dusan lo ha sempre visto come un idolo e lavora e si costruisce ogni giorno per diventare forte e ambizioso come lo svedese. Talmente ossessionato da quel modello di riferimento da volerne ripercorrere anche le tappe principali della carriera, e tutti sanno che l'approdo di Ibra nel calcio che conta è passato attraverso la Juventus, primo vero club di statura mondiale con il quale si è messo in mostra".
C'entra anche l'ambizione?
"Assolutamente si. Il serbo è sempre stato considerato da tutti come un vincente sin da quando giocava nella scuola calcio Altina Zemuna quando, a 5 anni, se non segnava e non vinceva si metteva a piangere per la rabbia. Tutti i suoi primi allenatori lo raccontano come un vincente nato disposto al sacrificio per crescere, tanto che, già prima di andare al Partizan, restava sempre sul campo, ad allenamento terminato, a provare i tiri e i calci di punizione per affinarsi e migliorarsi raccontando a tutti i suoi allenatori che sarebbe diventato il nuovo Ibra...".
Da quanto la Juventus lo segue?
"Per quello che ne sappiamo, già da tanto. Sicuramente già a fine ottobre il club bianconero cominciò a farsi sentire. Il suo ex direttore sportivo, quello con cui trattò Corvino, Ivica Iliev, raccontò a me e a Dimitri Conti che l'estate scorsa era praticamente un giocatore dell'Atletico Madrid era tutto pronto per le firme poi arrivò Rocco Commisso a far saltare la trattativa, un po' come fece con Chiesa e la Juventus al suo primo anno di presidenza viola. Decise di non volerlo più vendere e fece saltare tutto. Ed è da allora che gli agenti del giocatore non si fidano più del presidente della Fiorentina e i rapporti si sono incrinati. Poi, come detto, da Ottobre i rappresentanti dell'agenzia che si occupa di Vlahovic, in particolare Darko Ristic, hanno incontrato spesso la Juventus e tutt'ora lo stanno facendo, i rapporti con la Juventus sono buoni e il giocatore vuole vedersi con quella maglia, ma chiudere entro la prossima settimana per il passaggio dal viola al bianconero è francamente molto difficile".
Ma non impossibile...
"Nel calciomercato di impossibile non c'è nulla, ma servono 70 milioni cash. Questo è l'unico modo che la Juventus avrebbe di avere speranze di portar via l'attaccante serbo già da ora. Se il club bianconero si presentasse con questa offerta subito, Barone e tutti i dirigenti darebbero l'ok alla trattativa sin da gennaio, ma servirebbe come sempre l'ultima parola, quella di Rocco Commisso che fece saltare la trattativa con l'Atletico. Adesso però la storia è diversa, più si avvicina alla scadenza e più si abbassa la quotazione del giocatore anche se è inevitabile pensare ad un'asta a giugno ma..."
Ma?
"Il giocatore vuole la Juventus, e spingerà anche a giugno per questa situazione ecco perché, se la vedo complicata a gennaio, per giugno vedo il club bianconero assolutamente in pole per Dusan. E se l'offerta arriva già in settimana, la Fiorentina potrebbe anche pensarci davanti ad uno scenario ormai già quasi scritto...".
Iscritta al tribunale di Torino al n.70 del 29/11/2018
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore responsabile Antonio Paolino
Aut. Lega Calcio Serie A 21/22 num. 178