L’importanza di chiamarsi Federico Chiesa in questa Juventus

L’importanza di chiamarsi Federico Chiesa in questa JuventusTUTTOmercatoWEB.com
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martedì 10 gennaio 2023, 18:00La Frecciata
di Franco Leonetti

Parafrasando la celebre opera teatrale di Oscar Wilde (L'importanza di chiamarsi Ernesto) la Juve va a Napoli ben sapendo dell’importanza di un suo giocatore perno. Tutti gli interpreti sono fondamentali per arrivare a dama, ma la rilevanza di Federico Chiesa è tornata prepotentemente di moda dopo il suo lunghissimo infortunio. Ora che la forma si sta perfezionando dopo lo stop obbligato, tutti sono consapevoli dell’assoluta portata di contributi che Chiesa può e deve dare alla sua Juventus. La gamba sembra tornata tonica e scattante, l’atteggiamento affamato non è mai tramontato, anzi appare rinvigorito, la voglia di sacrificarsi idem (lo scatto a ritroso di 60 metri a Cremona, per coprire la difesa, appare indicativo), insomma è arrivato il momento di tornare in campo dal primo minuto per riprendersi il posto fisso nello starting iniziale.

A destra o sinistra poco conta, anche se il suo svariare a sinistra, in questa prima finestra stagionale, lo ha premiato con due assist al bacio per i compagni, parliamo del traversone per il gol di Milik, nel 3-0 alla Lazio, e la stupenda lavorazione della sfera per mandare in gol Danilo, nella pesantissima vittoria allo scadere contro l’Udinese. A Chiesa manca solo ritrovare la via della rete, sfiorata più volte in queste prime 5 presenze stagionali, ci sono tutti i prerequisiti: l’applicazione, la voglia, la foga che lo fa involare verso la porta avversaria: serve solo più precisione nel posizionare il mirino e un briciolo di buona sorte. Sarà un caso, e qualcuno lo prenderà come buon auspicio, ma l’ultima rete di Chicco è arrivata un anno fa proprio contro il Napoli allo Stadium, e quel gol di mancino preciso in buca d’angolo, consentì ai bianconeri di portare a casa un pareggio per 1-1.

Con Federico assoluto protagonista di quella sfida, più volte vicino al doppio successo personale e di team. L’importanza di chiamarsi Chiesa e di tornare a spaccare le partite sarà tema di grande attualità da qui a venerdì sera, quando partirà l’atto primo al San Paolo. Federico c’è ed è carico, pronto a dare il suo contributo totale alla squadra. Poi se il numero 7 juventino non diventerà un’opera teatrale poco importa, il palcoscenico è pronto per ospitare la sua recita da protagonista, magari con un sontuoso bis.