Folle volata Champions e i troppi infortuni muscolari in casa Juve

Nemmeno nei romanzi di Agatha Christie si sarebbe potuto pensare ad un finale così thrilling. Una baruffa incredibile quella radicata nella zona Champions, che la Juve non è riuscita a dirimere nemmeno questa volta: da Bologna è arrivato solo un pareggio dopo un buonissimo primo tempo che ha fatto ben sperare. Una seconda frazione in cui i ragazzi bianconeri hanno mostrato meno solidità difensiva, facendosi raggiungere sul 1-1 a causa di quel malaugurato tocco di Renato Veiga finito in fondo al sacco, ma soprattutto si è ampiamente notata una Juventus poco pericolosa in fase d'attacco con rare conclusioni verso la porta rossoblù: unica vera occasione da gol l’incursione di Kolo Muani, culminata con il tiro ribattuto ad Alberto Costa a pochissimi centimetri dalla linea di porta. Per il resto Madama ha tenuto botta, ha retto mentalmente e fisicamente, non è andata in problematicità difensiva come accaduto in altri momenti in stagione quando subiva gol, ma la consolazione è di per se assai relativa. Perché per staccare il pass Champions per il prossimo anno, serviva, serve e servirà, sempre più, un colpo di coda deciso e vigoroso, altrimenti saranno guai. Tre partite rimanenti che condensano, nei fatti, l’essenza pesante di una stagione, dove la Vecchia Signora si gioca tutto, senza appello ulteriore. La trasferta di sabato prossimo all’Olimpico contro la Lazio, potrebbe rivelarsi la vera cartina di tornasole, con una vittoria la Goeba potrebbe dare uno strattone potente alla corsa finale verso l’obiettivo, gli altri due risultati, potrebbero innescare delle variabili pericolosissime, vista anche la caotica classifica momentanea. Una graduatoria che pare opera del Malefico e che così recita: Juventus al quarto posto in condominio con Roma e Lazio a 63 punti, Bologna a 62, per una situazione che si presenta molto complicata per tutti, ovviamente, e non solo per i ragazzi di Tudor.
Quattro squadre in soli due punti, tutti con la legittima ambizione di farcela nei restanti 270 minuti di campionato, tre gare che metteranno a dura prova, coronarie, calma e resilienza mentale di squadre, staff e tifosi. Mister Tudor si è detto soddisfatto della prova dei suoi :” Buon punto a Bologna, una partita solida con una situazione in emergenza per i tanti assenti. L'abbiamo preparata badando anche alle caratteristiche dell'avversario e cambiando un po’ la nostra idea di calcio, ma andiamo con fiducia ad affrontare la Lazio. I ragazzi hanno dato tutto, avanti così, bisogna giocarsela fino alla fine". Tudor, in breve, volge lo sguardo al bicchiere mezzo pieno e guarda al prossimo big match con fede e pieno affidamento nei suoi ragazzi, ma è indubbio che servano almeno 7 punti per acciuffare il quarto posto definitivo, e contro la Lazio sarà durissima. Durissima per la gara da disputare, per le aspettative e le altissime pressioni sprigionate, per ciò che ci si va a giocare, durissima perché questa Juve continua a perdere pezzi e ad essere falcidiata dagli infortuni muscolari, una vera costante negativa in una stagione disastrosa a livello di prevenzione e di stop fisici. Tralasciando gli incidenti traumatici, frattura di Gatti e Koopmeiners al costato, i legamenti crociati saltati di Bremer e Cabal, il non rientro di Milik atteso ancora oggi, la sequela di problemi muscolari è tanto impressionante quanto devastante per l'intera rosa: Weah, Thuram, Conceicao, Nico Gonzalez, McKennie, Douglas Luiz, Savona, Vlahovic, Cambiaso, Perin, Veiga, Kelly, Kalulu, alcuni di loro con recidive, infortuni plurimi o con assenze lunghissime, vedasi i muscoli delicatissimi del brasileiro D. Luiz. La brutta tegola di Bologna colpisce nuovamente Cambiaso, che era apparso in netta ripresa: il laterale juventino sarà costretto a fermarsi nuovamente per almeno due settimane, a causa di una elongazione del retto femorale della coscia sinistra; assenza pesantissima per Roma e per questo finale di stagione così fondamentale ai fini dell’obiettivo da raggiungere. Non è certamente questo il momento di istruire processi, ci mancherebbe, la priorità in questo momento risiede sul campo che deve partorire risultati importanti, ma appare indubbio che questa moria a livello muscolare deve essere bloccata e risolta da un’analisi profonda, attenta e circostanziata a riguardo della preparazione fatta in estate e dei carichi di lavoro propinati. Tantissimi infortuni e una miriade di problemi muscolari, davvero troppi, denotano che più di qualcosa è stato sbagliato nella programmazione estiva, con una Juventus che, spesso, si è ritrovata a giocare gare di livello e di grande importanza, con una lista infinita, stile pronto soccorso, ricoverata in infermeria. Una cosa inammissibile, alla quale andrà assolutamente posto rimedio a bocce ferme, affinchè una situazione illogica e incredibile come quella che si sta vivendo, non si verifichi più.
Servono correttivi reali e tangibili per rimediare ad un vulnus aperto e facilmente constatabile, sia a livello numerico che di gravità della casistica. Intanto, in attesa di qualche recupero, Vlahovic, Koopmeiners e magari Gatti, la Juventus dovrà recarsi all’Olimpico, a giocarsi il match dell’anno, con tante assenze significative, in una stagione nella quale la rosa al completo non c’è mai stata. Nemmeno per una gara in stagione tutta la rosa ha potuto essere convocata, e se non è un paradosso questo, difficile trovarne altri più esaustivi. In casa Juve servirà stringere i denti, mostrare orgoglio, corsa, idee, voglia e personalità, perché la sfida contro la Lazio non ammette repliche e scusanti. A prescindere da chi sarà convocabile e di chi rimarrà a casa a curarsi i malanni, la Juventus a Roma dovrà sfoderare una prestazione maiuscola e un risultato all’altezza delle attese di tutti i tifosi bianconeri, parecchio in apprensione per i destini sportivi della Vecchia Signora, all’interno di questa annata durissima. Che avrebbe dovuto essere quella della rinascita e della competitività e che invece ha regalato, amarezze, delusioni e il fallimento anticipato del progetto Motta. Stagione che si appresta a scrivere l’ultimo capitolo, con la speranza che proprio sul finale possa finalmente giungere un sapore dolcissimo misto ad un sospiro di sollievo.

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