Le intercettazioni e la costruzione del sentimento popolare

Le intercettazioni e la costruzione del sentimento popolareTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Antonio Vitiello
martedì 14 febbraio 2023, 18:00La Frecciata
di Franco Leonetti

Il fattore extracampo vive di realtà quotidiane, con alti e bassi a fasi alterne, in attesa del ricorso al Coni, importantissimo per la Juventus. Sin dal primo momento della vicenda sono giunti assalti sperticati, crocifissioni totali e giudizi pressochè definitivi sui mezzi di informazione, acuiti e reiterati dall’emissione della sentenza dei -15 punti. Un clima di totale attacco alla Juventus, un modo vecchio come il mondo per creare un sentimento popolare che accerchi il club della Continassa, un’atmosfera mefitica e asfissiante capace d'impregnare di terrore tutti i tifosi di Madama, instillato da chi dovrebbe fare informazione, evitando di trasformarla in pura gogna mediatica. Un’attesa infinita e febbrile da parte di ogni fan di Madama, per conoscere dettagli, per sapere come andrà a finire questa traversia, mentre gli scenari apocalittici vengono tratteggiati e dipinti da personaggi che, quotidianamente, mostrano certezze di sapere, trasformandosi in vettori di confidenze da parte degli ambienti buoni. In mezzo al mare magnum delle condanne totali e stilate con sommo anticipo - quelle fatte anche da chi gira con la sciarpa al collo e per deontologia professionale dovrebbe essere super partes, non solo comunicatori, ma anche magistrati e pm - spiccano le ampie perplessità dei grandi esperti di diritto sportivo che, abbandonata ogni fede e tifo calcistico, hanno espresso forti dubbi, sin dal primo giorno dell'inchiesta e del verdetto sportivo parziale. Ma questa corposa legione di avvocati e uomini di legge viene lasciata da parte o considerata minimamente, molto meglio i pareri richiesti ad alcuni professionisti che o lavorano o hanno collaborato con club antagonisti, assai distanti dalla Juventus.

Poi, come un fulmine che squarcia un cielo scuro, cupo e notturno, sono giunte le parole gravissime e inopportune di un pm come Santoriello che creano non solo imbarazzo, ma anche disgusto e prese di posizione dell’opinione pubblica quasi in toto, nonostante qualche collega del “pm antijuventino” abbia cercato di sminuire la gravità delle opinioni espresse, buttandola sulla battuta di spirito. Non deve stupire che nel nostro Paese, ogni qualvolta si verifichi un fatto grave riconducibile a queste proporzioni dialettiche, ci si ritrovi sempre ad incocciare qualche difensore-opinion leader capace di scusare e ridurre il tutto a folklore o a significati ininfluenti di stile cabarettistico. Dopo qualche giorno di sorpresa e sgomento, la macchina produttrice di sentimento popolare si è prontamente riattivata e sono ricominciate ad uscire intercettazioni, tramite stampa, totalmente irrilevanti ai fini delle indagini, che sono andate a colpire la privacy di alcune persone o addirittura conversazioni telefoniche spacciate per nuove, già ampiamente pubblicate nei mesi scorsi. Così, tanto per tenere vivo il fuoco e alimentare la scintillante carbonella dell’indignazione popolare verso la società Juventus, che sta producendo la sua memoria difensiva in vista del ricorso al Coni. Ma da dove escono queste intercettazioni su cui il Ministro della Giustizia Nordio ha più volte tuonato? Esplicativo ed illuminante un brano di una mia intervista effettuata con l’Avvocato Antonio De Rensis, uno dei maggiori esperti di diritto sportivo, uscita qui qualche settimana fa. L’avvocato dichiarava a riguardo:

” Non posso sapere chi ha diffuso le intercettazioni, però non è detto che siano uscite con certezza dalla procura. Queste intercettazioni sono nelle mani di: Procura della Repubblica, polizia giudiziaria, cancellieri, avvocati interessati, o degli imputati o di parte civile. Se questi atti arrivano ai giornali giungono da una di queste fonti, non certo da un passante o da qualche altra situazione. A quel punto vanno fatte valutazioni cristalline, perché le intercettazioni sono state diffuse? Un quesito a cui andrebbe data una risposta, a prescindere dalla forza e chiarezza delle stesse intercettazioni, senza dimenticare che sono decontestualizzate. Da avvocato affermo che ciò non dovrebbe accadere”.

Non credo serva aggiungere altro a riguardo. Atto ulteriore, invece, per la giustizia sportiva, Piero Sandulli, dopo frasi inopportune pronunciate nelle settimane scorse sulla sentenza Juve si è autosospeso, con l’imbarazzatissimo Coni che, tramite un comunicato ufficiale, aveva già preso le distanze dalle sue opinioni, “espresse a livello personale”. Qualcosa si muove? Per quanto riguarda equilibri e risultanze del ricorso juventino al Collegio di Garanzia dello Sport è impossibile saperlo, va annotato però che in un Paese dove nessuno mai compie un passo indietro, l’autospensione non appare un fatto così risibile. Logico che per tutto il popolo bianconero, al di là della non presenza di Sandulli, conterà solo l’esito positivo del ricorso con la cancellazione di una sentenza definita, dalla stessa Juventus, iniqua e ingiusta, nonostante qualcuno continui a soffiare forte sul fattore sentimento popolare. A oggi conta solo una cosa, l’annullamento dei punti di penalizzazione applicati, prontamente, nella stagione in corso. Il pensiero fisso del mondo bianconero non può schiodarsi da questa fervente aspettativa, ogni giorno di più.