I prossimi 40 giorni ci diranno tutto. Sarà vera Juventus?

I prossimi 40 giorni ci diranno tutto. Sarà vera Juventus? TUTTOmercatoWEB.com
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venerdì 21 gennaio 2022, 07:45Opinionista per un giorno
di Vincenzo Greco
Tra dubbi e speranze, nessuno può veramente dire cosa ci riserverà la catena di partite da domenica prossima a fine febbraio.

Dunque, inizia la catena decisiva delle partite che daranno il volto definitivo a questa stagione.
Milan, Verona, Atalanta, Torino (pur sempre un derby, e  contro un signor allenatore come Juric), poi l’andata di Champions League contro il Villareal, e la trasferta ad Empoli , rivelazione di quest'anno (insieme alla Fiorentina) a chiudere un febbraio terribile e decisivo. 

Tornerà, la nostra squadra, a meritare il nome Juventus o riprenderà ad essere quella Juvetta che, tranne poche eccezioni, in partite decisive contro squadre di livello non è riuscita a imporre il suo gioco e ha solo cercato, non sempre riuscendoci, di limitare il peggio con la logica della barricata e successiva ripartenza?

Le ultime partite qualche timido sprazzo di speranza lo hanno offerto.
Non solo per i risultati conseguiti ma anche per certi movimenti che abbiamo visto. Tanto per fare qualche esempio, Cuadrado che da esterno si accentra come trequartista, Morata che passa sulle ali per crossare per gli inserimenti ora di McKennie ora di Locatelli, lo stesso Locatelli liberato dalla posizione troppo arretrata, quasi di terzo centrale difensivo, grazie alla buona coesistenza con Arthur, De Sciglio che offre cross e prestazioni affidabili come non riesce più a Sandro e solo talvolta a Pellegrini. 

Però da qui a dire che la Juve si sia ripresa dal balbettante inizio di stagione ce ne vuole.
La squadra è sempre quella, ci sono sempre i soliti inguardabili Rabiot, Bentancur, Sandro, gli oggetti misteriosi alla Kulusevski, gli infortunati cronici alla Ramsey e quelli che proprio non ci voleva che si infortunassero, come Chiesa.

Da questo girone, che potremmo definitive “della maturità”, per una squadra giovane ed esitante come la Juve, si può uscire persino rilanciati. 

Pensate cosa significherebbe, a fine febbraio, avere recuperato terreno sulle prime quattro, soprattutto in ottica quarto posto, e avere messo una serie ipoteca sul passaggio ai quarti di Champions.
Ma la Juve, ove sia Juvetta, può anche uscire definitivamente ridimensionata.

C'è sempre una terza via. Ovvero, continuare ad alternare partite buone e convincenti ad altre così così ad altre pessime ed irritanti.
E' quello che temo accadrà perché quello che finora è mancato alla Juve - oltre a un tasso tecnico elevato, ad almeno due centrocampisti, un terzino e un attaccante, che non credo proprio che arriveranno a gennaio - è stata proprio la continuità
Ogni volta che sembrava di poter respirare perché il brutto momento era passato, arrivava inesorabile la partita che ci faceva ripiombare nella mediocrità di una stagione insipida, senza neppure quelle tracce di una ricostruzione che potevano almeno legittimare l’attesa di tempi migliori.

Allegri pare centrato sull’obiettivo di riprendere a dare un senso a questa brutta stagione. Ma la sua ostentata tranquillità, lo sappiamo bene, non è detto che corrisponda a verità. 
Già da domenica sera capiremo che cosa potrà attenderci.
Perdere contro Milan ed Atalanta significherà rinunciare già da febbraio a qualsiasi ipotesi di rimonta sul quarto posto, anche considerato il fatto che, data per irraggiungibile l’Inter, contro il Napoli non abbiamo neppure gli scontri diretti a favore. La corsa è su Atalanta e, dovesse non reggere il ritmo, Milan. Ma almeno contro queste squadre occorre portare a proprio favore gli scontri diretti. 

Bello crederci e sperare. Altrimenti non varrebbe la pena neppure guardare le partite e soffrirci sopra.
Ma, ripeto, non illudiamoci. 
Le recenti partite hanno solo confermato la nostra dimensione attuale, che è quella del quinto posto. Queste partite ci hanno però anche detto che aspirare a qualcosa di più è molto difficile: il non aver battuto il Napoli, peraltro rimaneggiato, l'aver perso in Supercoppa contro l'Inter, aver rischiato di perdere contro la Roma dopo settanta minuti terribili ci hanno detto questo.
  Felice di poter essere smentito, perché, non avendo nulla da guadagnare a vedere confermate certe previsioni, preferisco essere felice al poter dire l’odiosa frase “ve l’avevo detto”.
Sarebbe bellissimo poter dire "meno male che ho sbagliato".

Vincenzo Greco - Pensieri bianconeri