Gambelli a RBN: “Basta sottomissioni a Figc, Uefa e stampa. Juve-Inter? Temo arbitro e Var”
Tra due giorni andrà in scena il Derby d'Italia, valido per la tredicesima giornata di campionato. Out Danilo e Weah, oltre ad Alex Sandro Allegri recupera McKennie e Miretti, difficile possa avere a disposizione Locatelli. In attacco Kean potrebbe spuntarla su Vlahovic per affiancare Chiesa. Intanto ieri allo Stadium si è svolta l'Assemblea degli Azionisti. Approvato l'ultimo bilancio e deliberato l'aumento di capitale di 200 milioni deciso dal cda di ottobre. Nel corso della riunione, dura critica da parte dei piccoli azionisti nei confronti dei vertici societari per non aver combattuto fino alla fine la battaglia giudiziaria, patteggiando con Federcalcio e Uefa, per essere usciti dalla Superlega e per un atteggiamento troppo remissivo nei confronti della stampa. Tra questi Riccardo Gambelli, più diplomatico di altri, ma altrettanto duro. Lo scrittore e tifoso della Vecchia Signora è intervenuto in ESCLUSIVA a Fuori di Juve.
Sulle critiche verso la società, accusata di essersi arresa di fronte a Figc e Uefa, queste le considerazioni di Gambelli: “I miei colleghi piccoli azionisti sono stati molto duri, Cozzolino già in altre occasioni aveva assunto lo stesso atteggiamento, dice sempre ciò che pensa. Io sono stato più diplomatico, anche perché ho la fortuna di interfacciarmi con la dirigenza, quindi conoscevo già le risposte che avrebbero dato a me e a tutti gli altri. Certamente il messaggio è stato molto chiaro, bisogna farla finita di sottomettersi a questi signori che cercano di rovinarci e di macchiare la nostra immagine. E' anche arrivato il momento di reagire in qualche modo. Il presidente Ferrero ha spiegato che le loro decisioni sono figlie dell'impossibilità di combattere contro questi avversari ed è probabile che sia stato scelto il male minore, di non partecipare alla Conference League, rinviando il ritorno in Champions al prossimo anno". Gambelli poi allarga il discorso: “Non si possono più tollerare gli attacchi giornalistici. Uscendo fuori dall'ordine del giorno, alcuni piccoli azionisti hanno picchiato duro proprio sul discorso legato alla stampa, ribadendo che oltre a farla finita con la sottomissione a Figc e Uefa, bisogna reagire contro certi giornalisti con la sciarpa del tifoso al collo che infangano il nome della Juve. In maniera più diplomatica di altri, nel mio intervento ho detto che il valore della Vecchia Signora è dato da milioni di tifosi, lo Stadium è tornato a riempirsi quindi tutti alla fine hanno accettato le decisioni della società, ma non va dimenticato che qualcuno sta cercando di demolirla dal punto di vista dell'immagine. Quindi concordo sulla necessità di farla finita con la sottomissione alle istituzioni e con la mancata reazione verso un certo tipo di stampa”.
Nel podcast l'intervento integrale
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