128 anni di Juventus: i bianconeri tra sogni, storia e leggenda
Cento ventotto anni. Non sono solo numeri. Sono un respiro lungo, un battito che attraversa generazioni, che ha segnato i cuori di chi, una volta nella vita, ha indossato il bianco e il nero o ha sentito il richiamo di quei colori. La Juventus nasce nel 1897 a Torino, in un’Italia che stava ancora imparando a conoscere se stessa, in un calcio che era giovane, incerto, ma già portatore di sogni.
Da allora è passata molta acqua sotto i ponti del Po, eppure l’essenza della Juve resta immutata. È un’identità che non si compra con i trofei, non si misura solo con le vittorie. È qualcosa di più sottile: la voglia di correre, di inventare, di sfidare il tempo e la storia, la capacità di non fermarsi mai. I successi – e qui la Juve ne ha collezionati tanti – sono importanti, certo, ma non raccontano tutto. Raccontano la punta dell’iceberg. La parte sommersa è fatta di passione, di energia che non si spegne mai, di fedeltà a uno spirito che non conosce età.
C’è la storia dei campioni, dei mister che hanno lasciato il segno, dei tifosi che hanno cantato allo stadio, sotto la pioggia o sotto il sole cocente. Ci sono la classe di Pirlo e l'eleganza di Scirea, le magie di Platini e Del Piero, di Zidane e Cristiano Ronaldo, le lotte di Sivori, Buffon e Chiellini, i gol di Vialli, Paolo Rossi, Tevez e Trezeguet, le tattiche di mister leggendari come il Trap e Lippi che hanno trasformato una squadra in un simbolo. Ma ci sono anche i silenzi dei corridoi, il dettaglio dei gesti quotidiani: chi cura i giovani in allenamento, chi lavora silenzioso negli uffici, chi custodisce la memoria della Signora in archivio e nei racconti. La Juventus non è solo un club. È un modo di essere, un codice condiviso, una promessa che si rinnova ad ogni partita, ad ogni stagione.
Oggi, a 128 anni, la Juventus guarda al futuro senza dimenticare il passato. Sa di essere stata una leggenda e continua a costruire storie, a scrivere pagine che domani qualcun altro leggerà con gli stessi occhi pieni di meraviglia di chi, nel 1897, mise piede su un campo da calcio per la prima volta. Il tempo passa, ma il DNA resta. È fatto di vittorie e ambizione, di stile, di orgoglio, di innovazione. È l’anima di chi ha scelto di non fermarsi mai, di chi sa che la vera partita non è quella in campo, ma quella che si gioca dentro, ogni giorno. 128 anni di Juventus. Non solo calcio. Una leggenda vivente.
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