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Adzic un jolly per la Juve, ma piedi per terra e gestione da parte di Tudor

Adzic un jolly per la Juve, ma piedi per terra e gestione da parte di TudorTUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 17:53Primo piano
di Quintiliano Giampietro
Il gol con cui ha deciso Inter-Juve, ha portato alla ribalta Adzic: Tudor ora può contare anche sul giovane montenegrino, ma serve cautela

La copertina della terza giornata di campionato spetta ad Adzic. Decidere un Derby d'Italia nei minuti di recupero e con quella modalità non è consuetudine, rimarrà per sempre nella mente del giovane montenegrino e di tutti gli amanti della Juve, in generale del calcio, ad eccezione dei sostenitori nerazzurri. Il ragazzo può essere considerato un nuovo acquisto, ma Tudor deve essere bravo nella sua gestione. Se dovessimo scrivere Adzic su Google, uscirebbero fuori una miriade di articoli. Come da copione. Inevitabile il suo nome faccia tendenza. 19 anni, indossi la maglia della Juve, il tuo tecnico ti chiama a pochi minuti dalla fine della sfida contro l'Inter, entri e con un bolide dalla distanza pieghi il portiere avversario, regalando il successo alla tua squadra. Risultato, le prime pagina di giornali e siti sportivi sono tutte per te. Vasilije, montenegrino, dalla Next Gen alla prima squadra, un salto importante, ma altrettanto giusto, viste le qualità del giovane. Che peraltro poteva partire nell'ultima sessione di mercato. Su di lui si erano accesi i riflettori di Genoa, Sassuolo e Palermo, intenzionate a prenderlo in prestito e di un club della Bundesliga. No, grazie, la risposta di Comolli che ha assecondato la richiesta di Tudor di tenere il ragazzo. In realtà il regista della permanenza è stato Javorcic, il vice di Igor, convinto abbia tutte le carte in regola per diventare un top. Il bolide con cui ha piegato Sommer e in generale l'atteggiamento in campo, sono la certificazione dello status di Adzic, vale a dire giocatore da Juve. A disposizione quando il mister decide di inserirlo. Rispetto al ruolo, i siti specializzati parlano di trequartista, con patente da centrocampista. Insomma, abile anche come mezzala, con propensione offensiva. Nel 3-4-2-1 di Tudor, può essere uno dei due alle spalle della punta. Magari in coppia con Yildiz, 39 anni in due! Al momento restiamo nel campo dell'immaginazione, in futuro potrebbe essere realtà.

Restare con i piedi per terra è l'imperativo con cui da oggi dovrà convivere Adzic. Nessun volo pindarico e guai a caricarlo di troppe responsabilità, parliamo sempre di un classe 2006. Alla Juve ne sono consapevoli. “Vasilie ha qualità enormi, ma deve continuare a lavorare” l'input di Tudor, versione rivista e corretta del proverbiale “Bastone e carota”. Proprio l'allenatore avrà un ruolo fondamentale nella gestione del ragazzo. Tattica e soprattutto emotiva. Riguardo al primo aspetto, per esempio, il montenegrino deve migliorare in fase di non possesso, elemento fondamentale per essere un giocatore moderno. In effetti lui ha già una certa duttilità, alla quale unisce fisicità, tiro, velocità, fame e cattiveria agonistica. Un mix esplosivo, come il tiro con cui ha trafitto Sommer nel Derby d'Italia. Poi la questione psicologica. Chi lo conosce da quando tirava i primi calci ad un pallone in Montenegro, assicura che si tratta di un ragazzo con la testa sulle spalle, maturo malgrado i suoi 19 anni. Come spesso accade in questi casi, paragoni a non finire per il numero 17 della Juve, da Vucinic a Pogba, passando per Lampard, in quest'ultimo caso per la potenza del tiro. Lui però si ispira a Jugovic. Accostamenti gratificanti, ma altrettanto impegnativi, quindi pericolosi. Sarebbe auspicabile un percorso graduale stile Yildiz. Momenti difficili ci saranno, come le critiche dei soliti noti. Nel caso, sarà importante superarli e tirare dritto per la propria strada. Qualche minuto dopo il triplice fischio di Juve-Inter, Adzic non stava nella pelle: “Un sogno entrare e fare un gol così. Adesso dobbiamo continuare a lavorare e lotteremo per lo scudetto”. Sogna ragazzo, sogna.