Conferenza stampa Comolli: "Tudor sarà l'allenatore per la prossima stagione. Ho chiaro chi sarà il direttore sportivo. La mia ossessione sarà vincere e voglio trasmettere questo valore. Su Vlahovic..."

Il primo giugno è arrivata l'ufficialità, Damien Comolli arriva alla Juventus con le vesti di direttore generale. Alle ore 11:30 inizierà la presentazione del neo dirigente bianconero.
Prende parola Maurizio Scanavino: "Damien Comolli si unisce a noi con il ruolo di direttore generale. È una figura importante che andrà a rafforzare gli obbiettivi per la prossima stagione. Nell'ultima stagione abbiamo fatto passi avanti sulla sostenibilità, nonostante le uscite anticipate dalla Coppa Italia e dalla Champions League. Con Comolli e Chiellini andiamo a incrementare l'aspetto della perfomance".
Dopo Sacanvino prende parola il nuovo direttore generale della Juventus, Damien Comolli: "Buongiorno a tutti. Ancora non so parlare bene l'italiano ma provvederò. È un piacere per me essere qui, sono cresciuto vedendo i grandi campioni che hanno giocato qua. La Juve è sempre stato un modello di efficienza. Ho sempre ammirato tutto ciò che la Juventus ha fatto nel passato, mi ricordo quando facevo lo scout sono venuto anche al Delle Alpi, ho partecipato a Tokyo nel ’96 alla competizione intercontinentale. Ho apprezzato la cultura della Juve, vorrei aprire con una serie di argomenti e sono sicuro che sarete desiderosi di conoscere la mia posizione. Tudor sarà l’allenatore nella prossima stagione, non solo al Mondiale per Club ma anche l’anno prossimo. L’ho già detto a lui, stiamo lavorando insieme e sono consapevole che siamo un grandissimo club, ci sono tantissime speculazioni ma voglio ribadire che per la stagione 2025/26 Tudor rimarrà il nostro allenatore e spero anche oltre.
Sul ruolo di Chiellini: abbiamo parlato chiaramente di quello che sarà il suo ruolo, non solo in campo ma sarà anche direttore tecnico per certi versi. Lavoreremo a stretto contatto su diversi aspetti del club, a livello calcistico ma anche di marketing. Il ruolo di Giorgio potrei stare qui a parlarne per 5 minuti, facevamo parte dello stesso comitato UEFA ma non ne farò più parte e lo farà Giorgio. Ci sono diversi aspetti su cui stiamo lavorando insieme, anche il rapporto con suo fratello è d’aiuto, ha iniziato a considerare le attività dell’Accademia di cui sono appassionato. Io e lui passeremo dal campo, al marketing, al commerciale, focalizzandoci su questi aspetti. Per tutti coloro che sono coinvolti nel club questo sarà il suo ruolo. Abbiamo creato un Football Strategy in cui parleremo di giovani, di prima squadra e Giorgio farà parte di questo. Giorgio non si occuperà di mercato.
Terzo argomento, il direttore sportivo. Vorrei assumere due tipi di persone: avremo un direttore sportivo che si occuperà di trasferimenti, calciomercato con un occhio anche alle giovanili, poi avremo un altro direttore, tecnico, di cui abbiamo discusso con la proprietà. Avremo un direttore tecnico che si occuperà del lato performance, analitica, medica, allenatore, giocatori. Ho chiaro in testa la persona per questo tipo di ruolo, magari mi chiederete dei nomi e non ve li darò… Ho chiaro il profilo di una persona in grado di ricoprire questo ruolo. Ho trascorso anni facendo questo ruolo contemporaneamente, vogliamo prenderci del tempo per queste due posizioni chiave, non avviene nell’arco di una nottata.
Sono qui per annunciare che abbiamo fatto un accordo col Psg per il prolungamento del prestito di Kolo Muani, ho parlato con lui settimana scorsa e ha deciso di giocare il Mondiale per Club con la Juventus e rimarrà. Non siamo arrivati a un accordo per il prestito per la prossima stagione ma sono abbastanza ottimista che riusciremo ad ottenerlo anche per il 2025/26. Il Psg non ha chiuso la porta, vuole rimanere con noi il giocatore e sono buone notizie anche per la prossima stagione.
Poi vorrei congratularmi con la Juventus Women per la splendida stagione e per i risultati raggiunti. Ho una grande passione per il calcio femminile. Ora sono pronto per le domande".
Quali sono le sue impressioni ed emozioni nell'essere entrato nella Juventus?
"È un entusiasmo costante, provo questa sensazione tutte le mattine quando mi sveglio. Non ho mai sognato di diventare un giocatore, ho sempre voluto essere un allenatore, il mio modello era Trapattoni. Non voglio dire che ero un fan della Juventus ma ho sempre seguito la Juventus, questo va a definire il motivo per cui sono qua e testimonia la mia presenza qui oggi. Alcuni giocatori sono tornati dagli impegni internazionali, altri non ancora, ma non vedo l’ora di incontrare l’intera squadra, tutto lo staff degli allenatori, ne abbiamo già parlato con Giorgio, quali aspetti affrontare con i vari stakeholder, i medici, ci sono tante cose da fare. Ho un’idea di quello che la squadra può dare, ho detto a tutti che non c’è solo la squadra che gioca ma c’è una squadra dietro la squadra e sono tutti estremamente importanti. Siamo la Juventus, andiamo al Mondiale per Club per vincere".
Cosa vi ha convinti di Tudor?
"Quando era al Marsiglia ci ha battuto due volte. Abbiamo anche riso di questo. L'intensità e la tenuta fisica e mentale che ha tenuto il suo Marsiglia mi aveva colpito. Lui ha fatto una lavoro eccezionale al Marsiglia".
Le sue priorità?
"La prima volta che ho incontrato la società mi ha chiesto cosa volessi ottenere. Io voglio farò tutto il possibile per vincere. Alla Juventus per andare avanti devi provare a vincere trofei. Poi nel calcio ci sono gli imprevisti e non possiamo controllare tutto. Però quello che possiamo controllare dobbiamo farlo al 100%. La mia ossessione sarà quella di vincere e voglio trasmettere questa passione in tutto il club. Sulla struttura penso di avervi già detto tante cose soprattutto sul doppio ruolo: direttore sportivo e direttore tecnico. Molte società stanno attuando questa struttura, perchè il calcio sta diventando sempre più complicato".
Vlahovic andrà via dalla Juventus?
"Ho parlato con Dusan la settimana scorsa. Il giocatore dovrebbe tornare a breve e vorrò parlargli per capire cosa ha in mente. Lui è un top player, alcune cose non hanno funzionato dall’inizio di gennaio fino a fine stagione, ci sono stati alti e bassi. Mi rendo conto non sia abbastanza quanto successo. Devo prima parlare col calciatore e capire le sue sensazioni, le sue impressioni. È un top player, bisogna capire cosa si sente, le sue intenzioni, anche dal punto psicologico la sua posizione. Poi sarò in grado di prendere una decisione".
Riccardo Pecini potrebbe arrivare alla Juventus?
"Riccardo è un grande amico, ho molto rispetto per il lavoro che ha sempre fatto, quando era alla Sampdoria ha fatto un lavoro eccezionale, avrei voluto prendere Fernandes, Skriniar. Non è un’opzione per la Juventus, siamo amici e posso rivolgermi a lui se ho bisogno ma non è una persona per la Juventus. Ha fatto un lavoro eccezionale al Tottenham, ha avuto un peso nell’acquisto di Modric".
Quando arriverà il nuovo direttore sportivo?
"Come ho detto prima, quei due ruoli sono di alto profilo, c’è un processo che dobbiamo portare avanti. Se lo troveremo settimana prossima sarà settimana prossima, se sarà a settembre anche. Dobbiamo rispettare le tempistiche di questo reclutamento".
Come verranno usati i dati e gli algoritmi?
"Fa parte della mia carriera, lavoro coi dati da 25 anni. Quando le aziende si rivolgono a me penso si aspettino che porti queste conoscenze. Ho questo background nell’analisi dei dati e voglio implementare questa metodologia. Il mio primo lavoro è 3 volte a settimana che i nostri tifosi raggiungano il più alto livello di emozione, ma allo stesso tempo in questo settore/industria dobbiamo adottare un approccio razionale. Il 1^ agosto 2025 sarà il mio 33esimo anno nel calcio professionistico e non mi sono mai imbattuto in un approccio che non sia quello dell’utilizzo dei dati. Che ci si occupi di moda, di prodotti al consumo, l’NFL, andare sulla Luna, tutti ormai guardano e analizzano i dati. Noi utilizzeremo i dati in diverse aree, ci aiuteranno nella selezione di giocatori e ci aiuteranno a definire la nostra strategia e raccoglieremo dati su tutti. Ci aiutano a prevenire gli infortuni dei giocatori, la conduzione del business, a conoscere meglio i fan e i tifosi, a stabilire connessioni migliori. L’IA è d’aiuto, sta facendo bene. I dati fan parte della mia vita, li conosco bene, so come funzionano e funzionano perché i campionati inglesi si basano sui dati ma non solo loro. È qualcosa che metteremo in pratica".
Le squadre giovanili dovranno avere come modello la prima squadra? Quanto c'è in lei del modello Moneyball?
"Volevo creare una cultura, una metodologia fin da giovane in riferimento alla prima squadra, anche giovanile. Nel settore sportivo attuale, l’identità è importante, noi ci occupiamo di intrattenimento, creiamo emozioni e all’interno di questo ci sono identità. Creare un’identità, in cui ci si può riconoscere è importante. Questo arriva attraverso le vittorie, lo stile di gioco e attraverso la metodologia. Ma non è impossibile. Il modello dell’Ajax non è tra i miei preferiti, noi possiamo cercare ispirazione in diversi Paesi e in diversi sport, e un qualcosa che vogliamo mettere in pratica. Modello moneyball? Non so se sia stato romanzato o una storia della stampa. Io so cosa abbiamo fatto. Abbiamo reso razionale un modello irrazionale. Noi cerchiamo di essere razionali e creare emozioni. Il signore del moneyball è un mio amico e ho parlato con lui. Volevo capire come avere un diverso approccio sul reclutamento e il suo modello è stato molto utile. A volte puoi fare delle valutazioni dove il mercato viene sottovalutato o viceversa. Cerchiamo di utilizzare questo approccio scientifico che sta funzionando. Non è una brutta parola questa. Ci sono tanti club che utilizzano i dati e non lo vogliono dire. Questa è un po' la mia caratteristica. La mia ossessione è quella di voler vincere, ma voglio creare una cultura e migliorare ogni giorno. Per avere vantaggio possiamo utilizzare i dati sia dal punti di vista finanziario e sul campo".
Una sua percezione del sistema calcio in Italia?
"Quando sono entrato in questo club mi sono posto due obiettivi: vincere e migliorare il club. Io ho sempre lavorato per migliorare il calcio in ogni paese in cui ho lavorato. Il mio primo obiettivo è quello di far vincere la Juve, ma voglio anche aiutare il calcio italiano. Perchè se la Juventus farà bene potrà aiutare tutto il calcio italiano. La Juventus ha sempre dato un contributo importante al calcio italiano. Io non posso dire come fare e non posso insegnarvi nulla, ma sicuramente sarebbe un peccato se l'Italia non dovesse qualificarsi al Mondiale. Io voglio aiutare il calcio italiano attraverso la Juventus".
Cosa pensa della rosa attuale? Sul mercato?
"Vedrete la mia faccia spesso in questa stagione. Io sul mercato tendo ad essere più riservato. Abbiamo parlato con Tudor, Chiellini e Scanavino. Noi abbiamo un'idea su come cambiare la rosa. Sicuramente faremo degli aggiustamenti, ma non faremo dei cambiamenti radicali".
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