IL CONTROPAGELLONE di SANFELICI: "MAI PIU’ UN ANNO COSI’"

Promossi, bocciati e rimandati: il riassunto dell'annata della Juve, con il contropagellone di Marco Sanfelici.
PORTIERI
1 PERIN Mattia 6,50 A volte sembra più vantaggioso condividere la mediocrità o, nella migliore delle ipotesi, uniformarsi alla routine. Sarà forse per questo motivo che, dopo il rigore parato a Millot contro lo Stoccarda, in una gara in cui risulta il migliore in campo per distacco, per colpa della sconfitta, la sua sagoma scompare dai terreni di gioco. Chissà, forse troppo bravo per Motta e i bravi danno fastidio.
23 PINSOGLIO Carlo N.G. Una volta era buon uso concedere una comparsata al terzo portiere, magari sul 2 a 0 contro l’Udinese… Niente di niente, solo panchina e tifo, come vero ultras a… pagamento. Ecco, “Carlin” è nei cuori degli juventini per la sua esistenza nei frangenti in cui l’appartenenza conta. Come non ricordare l’espulsione da parte di Orsato per un “annullaci anche questo” che è passato alla storia?
29 DI GREGORIO Michele 6,25 Siccome con l’ingaggio di Szczesny si mantengono due Di Gregorio, Giuntoli ne risparmia uno. Dimostrando che l’aritmetica funziona bene a scuola, ma non altrettanto tra i pali. Il portierone ex Monza è bravo a parare il parabile, anzi di qua e di là qualche buon intervento lo fa anche, quello sul tiro di Yeboah a Venezia valga per tutti, ma tra la tradizione dei “numeri 1” in bianconero e lui, ci stanno 3 categorie. Il bilancio però sorride e con esso anche la proprietà.
DIFENSORI
2 ALBERTO OLIVEIRA BAIO (COSTA) 6,25 Arrivato all’ultimo giorno di mercato invernale, come se fosse l’ultimo pacco da aprire sotto l’albero e pure acquistato a titolo definitivo. Talmente definitivo che la prima esperienza di Juventus per lui è l’esclusione dall’elenco Champions, per dargli il benvenuto nel favoloso mondo di Motta. Solo panchina e poi 9 presenze finali, di buon livello, in una difesa ridotta alla raccolta di atti eroici. Il V.A.R. di Venezia lo priva del primo goal in bianconero, non c’è da stupirsi.
7 GLEISON BREMER SILVA NASCIMENTO 7,00 Leggere “nascimento” fa sempre un certo effetto, ripensando a Pelè. Bremer nostro è il più forte centrale del mondo e perderlo al 2 ottobre significa dover fare fronte alla sua assenza per tutta l’annata. La cosa più grave è che società, allenatore e compagni accusano il colpo, invece di ribellarsi. Fino a quella maledetta serata di Lipsia risulta il migliore della truppa e la sua sicurezza è quella di tutti. I risultati si tramutano in disastri senza appello, senza purtroppo che nessuno riesca a trovare un rimedio.
4 GATTI Federico 6,75 Gattone mio, gattone mio, talvolta capitano dopo l’estrazione a sorte in funzione del bastoncino più corto, vera passione di Motta. Improvvisamente orfano di Bremer, dà segni di reazione e diventa il baluardo inamovibile del reparto arretrato. Sopperisce a qualche sbavatura tecnica con “un cuore così…”. Uno dei 3 o 4 che hanno diritto a dirsi juventini. Staziona dietro, visto che ce n’è tanto bisogno, sacrificando la presenza in area avversaria alla ricerca del colpo di testa giusto. Deve marcare visita alla fine del campionato, assenza grave che si assomma alle degenze presso la “Città della Salute” della Continassa.
6 KELLY Lloyd Casius 5,25 Da gennaio alla Juve, prende il numero di Danilo. Tipico esempio di giocatore acquistato dopo un’approfondita consultazione del “Catalogo Postal Market”. A conti fatti la Juve esborserà al Newcastle circa 27,5 milioni di euro (l’estate prima era a parametro zero, Giuntoli!), per un ectoplasma che gioca 12 gare alla fine delle quali anche i tifosi più chiomati, si trovano stempiati a forza di strapparsi i capelli. Gioca esterno di sinistra nella difesa a 3. Gioca anche in mezzo, durante emergenze degne dell’alluvione del Polesine. Gioca, per la felicità dell’ala avversaria di turno.
12 RENATO da PALMA VEIGA 6,00 A mio parere è il bianconero che in assoluto si giova maggiormente del cambio di allenatore. Mentre col “piccolo chimico” poteva al massimo aspirare ad entrare sullo 0 a 4 per l’Atalanta o lo 0 a 3 per la Fiorentina, con Tudor, anche per necessità, diventa in tutti i sensi “centrale” per la difesa. Inanella discrete prestazioni, concrete e senza tanti orpelli. Fino a farsi segnalare ad Eupalla, che provvede subito ad azzopparlo. Gioca con i denti stretti l’ultima a Venezia e non si tira indietro tra mille sofferenze. Potrebbe diventare un riferimento valido per il prossimo anno.
15 KALULU KYATENGWA Pierre Kazeye Rommel 6,50 Sarei curioso sapere perché anche Rommel, tra i nomi. Di gran lunga il “prestito” più azzeccato dal direttore sportivo. Arrivato dal Milan come la coda che si elimina dal gamberetto intero nel sugo allo scoglio, Pierre realizza una stagione di ottimo livello tecnico e di continuità di rendimento. Da tappabuchi a bomber in un campo niente male come Bergamo, contro l’Atalanta. Prestito da convertire in titolo definitivo.
27 CAMBIASO Andrea 5,50 Stagione a due facce. Inizio pirotecnico e grandi prestazioni, tanto da pensare a lui come al nuovo Cabrini, nazionale da titolare, futuro da campione. Poi, forse anche per l’assenza di Bremer, si smarrisce e si incaponisce a cercare giocate che lo mettano in evidenza. Confeziona così una serie di errori che gridano vendetta. Così come a Lecce, con pareggio a pochi minuti dalla vittoria, o a Torino contro la Viola sempre ad una manciata di secondi dal 2 a 1 raggiunto. Ma se si pensa che il pareggio romanista a Roma viene da un tentativo di stop velleitario in mezzo a tre avversari, allora montano davvero i cinque minuti. Gioca le ultime partite senza fare guasti, soprattutto per la necessità di presentarsi della squadra in 11 ad inizio partita.
32 CABAL Juan David 6,00 Altro rimpianto che si aggiunge a quello di Bremer. Già durante il precampionato, il ragazzo in arrivo dal Verona, si mette il luce per la buona proprietà tecnica nel venire fuori da situazioni complicate, come nel coprire con disinvoltura tutta la fascia sinistra. Da una sua discesa scaturisce ad esempio l’autorete laziale a Torino, nella vittoria che tanto peserà per il raggiungimento del quarto posto per gli scontri diretti. Un altro legamento che parte, dopo quello di Gleison e difesa in altomare.
37 SAVONA Nicolò 5,75 Un “montagnard” in bianconero. Sotto certi aspetti, meno male che c’è, dato che Rugani non serviva più; sotto altri, è la dimostrazione di quanto la Juventus paghi pesantemente l’assenza dei titolari difensivi. Segna anche 2 reti, ma non è un bomber (oddìo, lo potrebbe anche sembrare viste le medie disastrose dei “preposti”). A volte essere un valdostano è utile a tirare fuori gli attributi per resistere, come capita in montagna. Quante pagnotte ancora da mangiare…
40 ROUHI Jonas Jakob S.V. Più “Next Gen” che prima squadra. Vanta la bellezza di ben 2 presenze, una all’ultima di campionato in laguna, perché sono finiti i difensori. Troppo poco.
6 DANILO da SILVA LUIZ 5,25 Dalle stelle alle stalle: da capitano, riconosciuto e stimato, a corpo estraneo. Certo, le prestazioni della prima parte di stagione non sono esaltanti, compreso il fallo di rigore contro lo Stoccarda con cartellino rosso, ma la sua esperienza potrebbe venire buona specie in assenza di altri compagni di reparto. L’uso però dell’attrezzo che riesce meglio all’apprendista stregone che viene dalla Via Emilia, è la mannaia. Danilo viene tagliato fuori e, per non essere tentato di andare in qualche concorrente, se ne ritorna in Brasile, accompagnato dall’affetto della tifoseria tutta. Grazie di tutto, capitano: e Thiago Motta inizia a vacillare.
CENTROCAMPISTI
18 ARTHUR HENRIQUE RAMOS de OLIVEIRA MELO N.G. Ha un nome molto più lungo della media della distanza dei suoi passaggi. Poco altro da aggiungere, se non che non lo vuole nessuno, non interessa più a nessuno. La Juve chiede un favore al Girona, con prostrazione disperata al seguito.
21 FAGIOLI Nicolò 5,00 Prestazioni 17, mica poche se si considera che a gennaio il “mannaiista” Thiago...Robespierre lo taglia via come un tralcio secco, per mandarlo a fare la fortuna della Fiorentina. Partite 17, trascorse nella ricerca senza fine di una zolla di campo finalmente per lui. Palladino nella Viola gliela trova subito e ci randella 3 a 0, mentre Motta sostituisce 3 difensori…
41 NICOLUSSI CAVIGLIA Hans N.G. Inizia la stagione da noi, ma il dualismo con Fagioli, suggerisce a Motta di privarsene, salvo poi privarsi anche di Fagioli, ma questo è un caso psicoanalitico e non calcistico. E non mi si venga a dire che è tutto calcolato in funzione del fallo in area su Conceicao… Vero, Zazzaroni?
5 LOCATELLI Manuel 7,50 La luce in mezzo al campo. Il faro per ogni approdo. La sorgente del gioco e la fontana che lo alimenta. E pensare che fare il regista non è la sua vocazione e si è piegato a tale ruolo per esigenze allegriane. In una delle stagioni più problematiche di sempre, le sue prestazioni impreziosiscono serate buie e giornate anonime. Impressionante il numero dei passaggi compiuti e di lanci riusciti. Dopo Danilo viene proclamato capitano, dovendosi difendere però dalle decisioni cervellotiche in materia del mister “zero calorìe”. Si prende la responsabilità di tirare il rigore più “caro” della storia del calcio, facendo scalare la Società da poco più di 8 milioni dell’Europa League agli oltre 60 della Champions. E lo realizza, con nervi d’acciaio e cuore a strisce, a un quarto d’ora dalla fine dei giochi, per poi andare in curva a festeggiare in mezzo al suo popolo. Come non essere fieri di uno juventino capitano vero!
8 KOOPMEINERS Teun 5,25 Della serie: mai comprare giocatori dall’Atalanta di Gasperini. Soprattutto, se si vogliono spendere degli spropositi in euro, almeno si cerchi di capire bene per chi si spendono. 60 milioni di improperi che in tutta la stagione hanno equilibrato un esborso folle. E qui vacilla Giuntoli. L’addetto all’occupazione abusiva della panchina poi ci mette del suo, sprecando 8 mesi per capire che razza di giocatore sia Koop, facendolo girare in campo negli anfratti più reconditi, tranne che nel posto suo. Basta cacciare l’usurpatore per un normale allenatore per veder rifiorire l’olandese, fino all’infortunio che lo mette ai margini. Chi sa come si dice “delusione”, in olandese?
16 Mc KENNIE Weston 6,25 Inizia la stagione fuori rosa. Si abbassa lo stipendio e come per miracolo Giuntoli gli dice: “Yes, we can”. E meno male, dato che l’americanino disputa una stagione di spessore e di lotta. Quando c’è bisogno di qualcuno che faccia il lavoro sporco, Weston risponde presente e si può mettere una mano sul fuoco che il problema è risolto. Spesso viene sostituito per consumato carico delle batterie, perché saranno pure duracell, ma a tutto c’è un limite…
17 ADZIC Vasilije S.V. Comparse 6. Pochi minuti e via, ma dando a vedere soprattutto nel precampionato che la stoffa è più che buona ed i 19 anni sono dalla sua parte.
19 THURAM Khèphren 7,25 L’acquisto più azzeccato nell’estate in cui Cristiano Giuntoli pensava di fare la “rivoluzione industriale”, non essendo né Adam Smith né Thomas R. Malthus. Stagione brillante per qualità e quantità. Dando consistenza al centrocampo juventino e solidità al reparto. Le sue progressioni diventano ben presto marchi di fabbrica, anche se dovrebbe correggere qualche indugio allo scarico della palla. Khefren ha la dote di chi sa leggere la partita: va a cercare gli spazi in cui dare il meglio. Dote che, o ce l’hai o...ciccia.
26 DOUGLAS LUIZ SOARES de PAULO 5,00 Altro “pacco” che non ti aspetti. E nuovamente mi assale il dubbio che la sua acquisizione abbia un’implicanza più finanziaria che tecnica. Della serie: come fare un favore all’Aston Villa e smoccalare per mesi e mesi. Versione riveduta e scorretta di Arthur, prima della cura Romero. Se si pensa che dovrebbe essere il riferimento principe della terra di mezzo, una furtiva lacrima spunta dal ciglio.
ATTACCANTI
7 CONCEICAO FERNANDES Francisco 6,75 Il bruco che fa capolino dalla cappella del fungo. Il folletto che agita le foglie del sottobosco. Il settebello per gli ori e la primiera. Pescato sulle rive del Douro quasi a tempo scaduto, diventa uno dei nuovi bianconeri di cui vale la pena. Magica la serata di Lipsia, vergognosa la decisione di Martinelli nel cacciarlo per un rigore sacrosanto, tramutato in simulazione. Si infortuna (un infortunio non si nega a nessuno, alla Juve) e si riprende. E’ protagonista del fallo da rigore che apre le porte della Champions League 2025/2026 a un quarto d’ora dalla fine del campionato. Ora si deve riscattare, auguri.
9 VLAHOVIC Dusan 5,75 Alzo le mani di fronte alla sciocchezza tecnica di far partire la Juventus per una stagione difficile, densa di impegni, su più fronti, con una sola punta. Dusan diventa la prima vittima delle astrusità giuntoliane. Sta di fatto che il serbo si accolla il compito di fare reparto da solo, mischiando prestazioni e goal con partite incolori, quasi irritanti. Ma c’è solo lui e “ob torto collo” deve giocare. Poi, con la venuta di Kolo, a gennaio succede l’ennesima manifestazione di pressappochismo tattico e di rapporto inesistente con i giocatori del “bianconero per caso”. Fuori Dusan e dentro Kolo, magari per una, due volte…. Nossignori, il mannaiista sentenzia “per sempre”, ottenendo un successo fittizio iniziale e poi rovinando entrambi. Dusan si smarrisce, si disunisce, si annienta e la Juve segna col contagocce. Certo, il nostro 9 non ha un carattere d’acciaio, ma non viene mai messo a suo agio e se ne vedono le conseguenze.
10 YILDIZ Kenan 7,00 La consacrazione definitiva ad essere degno di indossare la “10”. Cresciuto sotto tutti gli aspetti, da quello caratteriale a quello della presenza in campo. Circa la tecnica, manco si apre la discussione. Va detto che l’avversario più ostico risulta il “progetto di mister” che lo impiega quasi scientificamente al contrario del dovuto. Tudor lo riallinea alle sue caratteristiche e chiude bene la parte finale del campionato.
11 GONZALEZ Nicolas Ivan 5,50 Scambiato con Kean più soldi sperando nell’affare, certo partendo da una presunta superiorità dell’argentino sulla carta (materiale molto pericoloso come è risaputo). Col senno di poi si è trattato di un flop colossale e Giuntoli vacilla, oscillando con un periodo degno del pendolo di Foucault. Motta ci aggiunge il resto, sbiellando del tutto un buon giocatore, riducendolo a zimbello dell’Alleanz Stadium. E sì, che basta poco per dargli una dignità che merita, nella posizione di mezzala destra, con propensione a entrare in mezzo, ma bisogna essere allenatori…
14 MILIK Arkadiusz N.G. Stagione memorabile: senza mai un minuto in campo, il polacco si compra mezza Polonia, dato l’ingaggio! La società confeziona l’ennesima figuraccia, affidando alle carte di Madame Fortùne il recupero della punta.
20 KOLO MUANI Randal 6,50 L’acquisto di gennaio che più si avvicina a un rinforzo. Il P.S.G. non lo fa giocare e la Juve se lo fa prestare. Inizia a Como con una doppietta e prosegue relegando Dusan a fare da spettatore. Ha il vizio delle punte: la discontinuità, ma quando serve c’è. A Venezia, con in palio la vita o la morte, non si fa pregare a portare in vantaggio la Juve. Ora si tratta di non farlo tornare a Parigi, sarebbe l’unico giocatore che non vince la Champions League. Che smacco.
22 WEAH Timothy 6,25 Americano come Mc Kennie, tappabuchi e sgobbone come Weston. Sulle fasce, in assenza di compagni o di cambi, lui è sempre a disposizione. Nei momenti migliori dimostra anche una certa padronanza di palleggio, merce rara in casa Juve. Onesto pedatore che non sfigura e non guasta.
51 MBANGULA TSHIFUNDA Samuel – Germain Kindelu 6,00 Ha il grande merito di sbattere la palla alle spalle di Sommer nel ritorno di Juve – Inter. Basta così poco per passare alla storia… Attivo nella prima parte del girone di andata, poi sparisce, forse perché si è confidato con Motta – Freud. Una vera trappola per topi, da cui si riemerge fuori rosa per un capriccio. Discreto esterno sinistro, attacca lo spazio con sufficiente forza. Peccato che alla Juve serva ben altro.
ALLENATORI
THIAGO MOTTA 4,25 “Nuddu ammiscatu cu nenti”. Dalla serata di Bologna -Juventus, finale della scorsa stagione, quando, in vantaggio di 3 reti, si fece raggiungere e per un pelo superare finendo 3 a 3, vado dicendo che avevo forti dubbi. Ahimè, avevo ragione ed avrei voluto sbagliarmi, perché sono juventino e se Motta avesse fallito, avrebbe fallito la mia squadra.
Pensavo che sarebbe cresciuto in malizia e “juventinità”. Macchè. La parabola della stagione è andata calando come la pazienza dei tifosi. Schiera 39 formazioni diverse su 42 incontri, con scelte al confine dell’improvvisazione o, peggio ancora, del dolo studiato ad arte. La resa dei conti avviene dopo l’umiliazione di Firenze, dove sotto di 3 reti, riesce a fare qualcosa di assolutamente storico: cambiare 3 difensori per cercare la rimonta. In alcuni momenti del cammino sofferto di questo anno, si fatica a non pensare che sia stato mandato a moltiplicare le macerie. Colpevolmente Giuntoli attende troppo tempo prima di cacciarlo con ignominia. Non è certo la Juventus più forte di tutti i tempi, ma sono straconvinto che questa rosa, data in mano ad un allenatore vero e non presunto tale, avrebbe lottato fino in fondo per lo scudetto e sarebbe andata ancora avanti in Champions League. Spero che finalmente si sia capito che gli esperimenti di progetti “fantasiosi” (cit. Danilo) sono indigesti alla Continassa. Nutro dubbi a proposito.
TUDOR Igor 7,00 Riceve una telefonata e si mette in macchina da Spalato a Torino. Perché Tudor è bianconero nel sangue e quando Madama chiama, non la si deve far attendere. L’ordine è centrare la qualificazione alla prossima Champions League e non è un obbiettivo di passaggio. Trattasi di garantire la continuità della società, dato che a Torino si usano soldi veri, che si abbiano crediti o debiti. Igor lavora sulla testa di ragazzi disorientati e sfiduciati. Li convince che possono fare molto meglio, li mette in campo ognuno nel suo ruolo e riporta la barca in linea di galleggiamento. Unico neo, la giornataccia di Parma, ma migliora la media punti, si piazza al quarto posto, rintuzza gli attacchi dei competitors e taglia il traguardo lottando contro un calendario non agevole e la voglia legittima del Venezia di salvarsi dalla retrocessione. A Tudor manca ancora un tassello: una più che discreta figura al mondiale per club. E poi avrà il coltello dalla parte del manico in sede di discussione circa il reciproco futuro. Anche perché rischiare un’altra avventura, anche no.
Iscritta al tribunale di Torino al n.70 del 29/11/2018
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore responsabile Antonio Paolino
Aut. Lega Calcio Serie A 21/22 num. 178
