Le Contropagelle di Juventus-Sporting Lisbona, a cura di Marco Edoardo Sanfelici

Le Contropagelle di Juventus-Sporting Lisbona, a cura di Marco Edoardo SanfeliciTUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 10:10Primo piano
di Claudia Santarelli
N CHAMPIONS OCCORRE PIU’ E MEGLIO JUVENTUS -- SPORTING LISBONA 1 a 1

DI GREGORIO  5,5   Sempre più convinto che il livello sia da...Monza. Dove poteva tirare Araùjo?  Sul secondo palo, là dove un portiere che “immagina”, anticipa la giocata. Pazienza, ma sulla traversa presa da Trincao, l’estremo difensore si sta già abbassando, invece di opporre i guantoni. A Monza parava il parabile, a Torino pure.

KALULU  7  Difende, riattacca, ridifende, parte palla al piede, serve il compagno avanzato sulla fascia, ripiega e vince duelli a menadito. Da solo crea mezza difesa e forse forse meriterebbe la rete. Il gregario che diventa protagonista e che serve la palla della vittoria a David a tempo quasi scaduto, ma Rui Silva è un portiere coi baffi.

GATTI  6  Si sente la mancanza di Bremer: il compito di portare su la palla se la accolla il “gattone”, ma c’è la differenza tra il giorno e la notte. Se non altro, quando viene chiamato a fare lo “stopper”, non si tira indietro e non combina guai.

KOOPMEINERS  6  Nella posizione inventata per lui dal mister si trova a meraviglia. Pensa comunque a presidiare la zona di competenza, piuttosto che andare all’avventura, a scapito dello spettacolo, ma a beneficio dell’equilibrio tattico.

CAMBIASO  6,5  Motivato a pieno dal cambio di allenatore, non esce mai dal centro della gara. Entra sovente nel cuore della difesa lusitana e con grande pericolosità. Mette in mezzo palloni invitanti, ma la precisione dei tempi e delle giocate tecniche non fanno sortire risultati.

LOCATELLI  6,5  Verso il 75° si accascia in preda ai crampi, dopo aver spazzato la palla dai piedi dell’ennesimo avversario. Segno che come da quando è alla Juve, Manuel ha finito la benzina e dato tutto. Il centrocampo gira attorno a lui. (MIRETTI  S.V.  Esordio stagionale, bene il fatto che in mezzo si possa contare su uno in più. Troppo poco comunque per essere giudicato)

THURAM  5,5  Mezzo voto in più per la sgroppata che al 35° innesca il destro (ebbene sì) di Dusan per il pareggio. Per il resto, partita alquanto anonima e faticosa. All’immediata vigilia si parla di un guaio al polpaccio, ma compare nella formazione iniziale. La poca precisione però non dipende da un polpaccio malconcio. (KOSTIC  6,5  Un quarto d’ora da...Kostic. Sempre a spingere, anche al tiro, ma respinto, una palla alta in mezzo, tanto tanto lavoro in copertura obbligata per lo Sporting. Il dubbio viene spontaneo: magari fosse partito dall’inizio?)

McKENNIE  5,5 Più a causa della posizione nel modulo che per colpe proprie. Dopo Koop braccetto di sinistra, Spalletti cerca di bissare con McKennie largo a sinistra a metà campo. Ma la replica della ricerca della “spallettata” non riesce col buco. Intere frazioni di gioco con l’americanino fuori dall’agone. Verso la fine della gara Weston si fa sentire nei contrasti di tre quarti campo, ma è poca cosa.

CONCEICAO  6,5  Si infila come il filo nella cruna dell’ago, prova a sprintare in faccia ad Araùjo, crossa dal vertice dell’area un paio di buoni palloni. Ha sul piede sinistro la palla del raddoppio 2 minuti dopo il pali, grazie ad una palla al bacio datagli da Yildiz, ma un difensore gliela devia, senza sapere come. Di fronte ai connazionali, meritava di più (ZHEGROVA  6  Quasi 20 minuti di scatti e tentativi di inserimento. Devo tornare ad avere il ritmo partita)

YILDIZ  5,5  Partita di grande fatica, sempre impegnato a saltare l’uomo, a entrare in area pericolosamente e cercare lo spazio di smarcamento per tirare verso la porta bianco verde. Da tutto quanto va distillato un passaggio a Cico con tiro deviato, da cineteca se fosse rete. Shakespeare direbbe: molto rumore per nulla.  (DAVID  5,5  Si fa vedere con un tiro velleitario e poi con uno smarcamento a colpire il pallone di testa su traversone di Kalulu. Il portiere portoghese fa il miracolo e David ci riproverà)

VLAHOVIC  7  Esce tra l’ovazione dello Stadium che, almeno per tributare il giusto applauso a Dusan, si desta inopinatamente dopo essersi fatto incitare in faccia da un nugulo di tifosi di Lisbona, per quasi tutta la partita.  Autore della rete del pareggio e finalizzatore in altre occasioni. Ha la generosità di Marione, non proprio ma quasi. Si mette la squadra in groppa e continua a richiamare all’incitamento un pubblico refrattario. Dice che sarebbe disposto a rimanere, speriamo. (ADZIC  S.V.  Poco o nulla verso la fine in mezzo al traffico)

SPALLETTI  6  In Europa non si commuove squadra alcuna se la conferenza stampa è pregna di trovare dialettiche. In Europa contano la condizione fisico atletica e la voglia di giocare senza dare retta alle brutte abitudini del campionato nostrano. Così, nonostante la prova più che sufficiente, non si riesce ad andare oltre un altro pareggio e la classifica si complica, anche se non ancora compromessa. Koop resta laggiù a sinistra, ma il modulo ritorna nel sentiero tracciato da Tudor. Ci era talmente piaciuta la Juventus di Cremona, da pensare ad una sua riconferma. Invece niente. Lascia perplessi la posizione di McKennie, sovente avulso dalla gara, forse Thuram non andrebbe rischiato. Consola la prestazione complessiva di una Juve più determinata e viva, ma non basta per fare strada in Europa. Ci vuole cinismo, spietatezza e una grande dose di condizione fisica. Altrimenti si fa poca strada. A fine novembre la trasferta al polo nord dirà se poter coltivare qualche velleità di superamento del turno. E, al netto della latitudine, farà “caldo” in campo.
Voltiamo pagina in fretta, perché sabato pomeriggio tardo, arriva la “sottomarca” e, per un torinese come me, non ci sono santi…