Non tutti i pareggi sono uguali, ma ora la Champions si complica. È già la Juve di Spalletti
Ci sono già due Juventus in questa stagione, e,per non essere troppo cattivo con Tudor scriverò che c'è una Juventus prima di Spalletti e una dopo il suo arrivo. Cambiare pelle con due soli allenamenti si può? Evidentemente si. Spalletti è riuscito a mettere ordine nel disordine di una squadra amorfa, con valori importanti, che non aveva idea di cosa fare in campo. Partite una dietro l'altra ad aspettare le possibili invenzioni di Yildiz o Conceicao pregando qualcosa potesse accadere senza piano B o C o D. Dall'arrivo di Spalletti si è accesa una luce, la classica lampadina, il lume della ragione. Bastava pochissimo e Luciano ci è riuscito.
Il pareggio resta, dunque, l'unica brutta notizia della serata, perché questi tre punti in 4 partite complicano maledettametnte i piani, però quanto visto in campo oggi ha lasciato ottime sensazioni a tutte. E, sia chiaro, abbiamo visto soltanto il 10% di quello che darà Spalletti alla Juventus, eppure già abbiamo assistito alla soluzione Koopmeniers braccetto per risolvere il problema della qualità di ripartenza e soprattutto per riabilitare psicologicamente il calciatore; abbiamo visto Conceicao non limitarsi soltanto alle sgasate a fondo campo ma bravo a tagliare anche sul primo palo e assistere i compagni con cross sul secondo palo. Soprattutto abbiamo negli occhi ancora la prestazione più convincente di sempre di Vlahovic: preciso, letale, determinato, ordinato e leader. Il tutto nella serata in cui Yildiz non brilla e Thuram è parso ancora in difficoltà fisica, nella stessa sera in cui, però, si è ritrovato Zhegrova. Un convincente Zhegrova.
E allora, come dicevo all'inizio, ci sono già due Juventus in questa stagione: quella che abbiamo visto prima di Spalletti, in cui si vedeva disordine e si viveva come sulle montagne russe senza riuscire a vedere l'orizzonte, e quella con Spalletti in cui ci si sente protetti da un'armatura prima di andare in battaglia. Si vedono idee, prospettiva e ambizione. Ora bisogna battere assolutamente il Torino nel derby e approfittare della sosta per le nazionali per far entrare Spalletti ancora più nel vivo di una squadra che respira già le sue idee.
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