Motta il vero fuoriclasse della nuova Juve: i segni della rivoluzione

Siamo solo alla seconda giornata, servono test più imoegnativi: meglio ripeterlo ed evitare facili entusiasmi, ma questa Juve ha i tratti somatici palesemente riconducibili a Motta. E' lui il top, l'uomo della rivoluzione, contraddistinta da alcuni elementi, diversi vanno oltre il discorso tecnico-tattico. Coraggio. La certificazione nel dare spazio ai ragazzi della Next Gen (scelta e non necessità), a discapito di big come Danilo (capitano) e Douglas Luiz (al momento il più pagato del mercato). In totale sei i ragazzi della ex Under 23 utilizzati finora, Mbangula e Savona addirittura titolari e goleador. Pazienza. La Juve non va all'arrembaggio come credeva qualcuno poco attento, ma studia l'avversario e la gara. Nei primi venti minuti del Bentegodi, per esempio, veneti con il pallino del gioco, i bianconeri hanno avuto l'umiltà di attendere, prima di alzare il baricentro e diventare padroni del match.
Disponibilità. Come ha detto Vlahovic nel post gara: “Giocare l'uno per l'altro”, il noi davanti all'io per dirla alla Giuntoli. Duttilità. E' un elemento chiave di questa Juve, una peculiarità per l'idea di calcio di Thiago. Così Cambiaso svolge tre ruoli nella stessa partita, Yildiz si allarga sulla fascia, Vlahovic apre per i compagni, Locatelli è rivitalizzato. Tranquillità. E' è una delle virtù principali di questa truppa. Niente stress, ognuno sa cosa deve fare, movimenti giusti con e soprattutto senza palla, se qualcuno è in difficoltà scatta il soccorso del compagno. Tra Como e Verona sei gol realizzati e un solo in tiro in porta subito. Servono test più probanti per un giudizio ulteriore e già domenica prossima contro la Roma, il livello di difficoltà sarà superiore. Nel frattempo si completerà il mercato (praticamente fatta per Koopmeiners e occhio a Sancho). E sull'arrivo dei nuovi (azzardiamo l'uso del plurale), questo il pensiero di Motta: “Dovranno essere bravi ad inserirsi nel contesto della squadra”. Il singolo al servizio del gruppo e "sono tutti capitani". Chiarezza. Questo è l'elemento comunicativo principale di Thiago. La rivoluzione è appena iniziata.
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