Paganini: "La nuova rivoluzione Juve non mi convince, i dirigenti stranieri spesso faticano in Serie A"

Ospite di "Calciomercato e Ritiri" su TMW Radio, il giornalista di Rai Sport Paolo Paganini ha commentato le strategie di mercato della Juventus: "Se davvero la Juve riesce a cedere Nico Gonzalez in Arabia a certe cifre parleremo di un'operazione da incorniciare. Ma non c'è solo l'argentino, anche Douglas Luiz va venduto cercando di non perderci troppo, perchè la Juve deve vendere per poter comprare e in rosa serve qualcuno da affiancare a David. Per Kolo Muani prevedo un lungo tira e molla, ma il tempo non è tantissimo".
Dal punto di vista societario Paganini rimprovera alla Juventus la poca pazienza: "Servirebbe un po' di continuità, Giuntoli ha fatto errori e non gli sono stati perdonati, quando arrivò Marotta si presentò con Delneri e giocatori come Martinez che vennero pagati senza poi rendere, ma gli fu dato il tempo di rimediare. Adesso c'è una nuova impostazione societaria con Comolli, Modesto e il futuro ds che mi lascia perplesso, la Juve ha sempre vinto con uomini di calcio che conoscevano la Juve, invece mi pare si stiano facendo dei tentativi un po' così. Auguro alla Juve che quest'ennesima rivoluzione porti frutti, ma storicamente i dirigenti stranieri non brillano in Serie A".
Un pensiero quindi su quelli che potrebbero diventare le colonne del club: "Yildiz è il presente e il futuro della Juve e se ci credono davvero devono blindarlo. Insieme al turco credo che anche Di Gregorio può diventare un punto di riferimento del club, magari affiancandogli un secondo come Provedel".
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