Ravezzani a RBN: "Vlahović pietra miliare della Juventus del futuro. Non rinnoverei Dybala"

Ravezzani a RBN: "Vlahović pietra miliare della Juventus del futuro. Non rinnoverei Dybala"TUTTOmercatoWEB.com
venerdì 14 gennaio 2022, 16:00Primo piano
di Matteo Barile

La lista delle esclusive succose, in onda su Radio Bianconera non finiscono qui. In "Fuori di Juve", Luca Cavallero e Quintiliano Giampietro hanno intervistato Fabio Ravezzani, direttore reponsabile di Telelombardia. Il giornalista ha analizzato il momento che sta attraversando la Juventus, la quale deve cominciare a sciogliere un primo, ma decisivo nodo: quello legato al rinnovo di Paulo Dybala. Ravezzani ha apertamente messo in discussione il rinnovo del dieci argentino, puntando magari su un profilo più giovane ed economico:

"Io sposo in pieno la linea della società. Sono stufo di giocatori che vogliono un sacco di soldi, rendendo relativamente poco, fanno richieste coi loro manager sempre più elevate. La Juve ha meno soldi di quattro anni fa, in cui diede sette milioni e mezzo di euro a Dybala. Dybala sta giocando peggio di come giocava quattro anni fa: non vedo perchè la Juve dovrebbe dargli più soldi di prima. Dovrebbe dargliene di meno. La Juventus ha avuto un atteggiamento incoerente; la trattativa per il rinnovo del contratto l'ha fatta Arrivabene, che, a un certo punto ha detto "no, ci siamo sbagliati". Non so se ci sia stato un cambio di strategia da parte della proprietà, però, effettivamente, ci sta che lui ci rimanga male. Il punto è un altro: non è meglio puntare su profilo diverso da 30 milioni di euro complessivi un calciatore emergente e dargli uno stipendio iniziale da 3 milioni, invece che offrire a Dybala un prolungamento a 8 milioni più due di bonus? Secondo me, la Juventus dovrebbe perseguire la prima strada. Deve accollarsi questo rischio".

A proposito di rischi, il focus dell'intervista si sposta sulla considerazione ancora da decifrare su Arthur. Il centrocampista brasiliano è uno dei punti di domanda di questa Juventus targata Massimiliano Allegri, che, a detta di Ravezzani, non ritiene centrale nel suo progetto tecnico: 

"Uno dei miei giornalisti più bravi, Cristiano Ruiu, mi ha detto: "Quest'estate ero in estate ero in Spagna e mi sono trovato a cena con Arthur. Abbiamo parlato un po' e mi ha detto che tornava a Torino, ma che Allegri non l'aveva mai sentito" Un allenatore che torna con la carica che doveva avere Allegri e che non si degna di fare una telefonata a uno come Arthur, che poteva essere un punto di svolta della Juventus, significa che non lo vedeva dall'inizio e non lo considera centrale. Lo vediamo tutti quando entra in campo: è bravissimo quando tocca la palla, ma tante volte ti chiedi "quante volte la tocca la palla? Quanto la perde?" Lui non è riuscito a chiarirci se è un giocatore da campionato italiano di Serie A".

Una Serie A in cui la Juventus non recita più la parte del leone. E il motivo è uno solo. Aver mandato via Marotta:

"Il problema della Juventus è aver mandato via Marotta. C'è una Juventus pre e post Marotta. Il problema non è stato tanto aver mandato via Marotta, in quanto Marotta, ma aver ritenuto che i quarantenni fossero in grado di far fare il salto di qualità. Andrea Agnelli ha commesso l'errore che fece Matteo Renzi in politica. La competenza, nel calcio, la puoi avere a 20 come a 70 anni. Lì è nato tutto: ha voluto affidare il comando delle operazioni a uno staff dirigenziale molto giovane, pensando che bastasse la carta d'identità per essere più bravi di quelli di prima. Per me è stato quello l'errore iniziale"

Se Madama non rende più straordinariamente bene come un tempo, tra l'altro non troppo lontano, la colpa va ricercata in un attacco che segna pochissimo con i calciatori, individuati e reclutati dalla dirigenza della Vecchia Signora:

"Io credo che la vera emergenza sia l'attacco, che segna pochissimo. E purtroppo la Juve, anche in questa sessione di mercato, ha perseverato negli errori. Fra Kean e Locatelli la Juve ha tirato fuori qualcosa come 75 milioni di euro in contanti e non ha capito, per esempio, che la mossa più intelligente era prendere Džeko, perché era ancora in grado di dare molto. Lo si metteva lì al centro dell'attacco e, con Morata che gli girava inrtorno, si riusciva a campare. Anche gli attuali profili di secondo piano che stiamo vedendo non funzionino: per esempio, la Juventus ha provato con Kaio Jorge, che sembrava essere interessante. Siamo a gennaio e abbiamo capito che su di lui non si può contare. Se si mettono insieme i dieci milioni destinati per lui, i 38 di Kean e i 35/40 di Locatelli siamo vicini agli 80/90 milioni in contanti, tutti al di sotto della resa".

Questa problematica può essere risolta solo attraverso l'inserimento di un grande interprete del ruolo come Vlahović. Puntare su Scamacca sarebbe come acquisire un nuovo Locatelli, un giocatore che non cambia la vita:

"Credo che Vlahović sarebbe la pietra angolare su cui costruire la nuova Juventus. Torniamo al discorso iniziale su Dybala. Se dicessero di non rinnovare Dybala per prendere Vlahović io direi di sì. Se la Juve è così brava da riuscire a convincere Vlahović a guadagnare i 7 milioni di Dybala e a trovare un'intesa con la Fiorentina, la squadra può tornare brillante. Con tutto il rispetto per Scamacca, io non vorrei che Scamacca sia un 'Locatelli 2', cioè un calciatore che qualcosa ti dà, ma non abbastanza da cambiarti la vita".