Touré, un dolce passato che guarda la Juventus
Domani sera, all’Arena Garibaldi, Pisa-Juventus non sarà una partita come le altre per Touré. Non tanto per la classifica o per il momento personale – oggi probabilmente il più alto della sua carriera – quanto per quel filo invisibile che continua a legarlo al mondo bianconero, mai davvero spezzato.
Il centrocampista del Pisa arriva a questa sfida nel pieno della maturità: fisicamente dominante, tatticamente più completo e inserito in un ambiente che gli ha permesso di crescere senza pressioni eccessive. Dopo anni di lavoro, Touré è diventato uno dei punti di riferimento della squadra toscana, capace di unire forza, inserimenti e duttilità, qualità che oggi non passano inosservate. Non a caso, in vista del mercato di gennaio, il suo nome è finito sotto la lente di club di primissima fascia come Inter e Napoli, alla ricerca di rinforzi sugli esterni e di profili pronti, ma ancora migliorabili.
Eppure, per i tifosi della Juventus, Touré resta soprattutto una storia incompiuta. Arrivato in Italia grazie all’intuizione di Claudio Chiellini, allora dirigente bianconero, il centrocampista ha vestito la maglia della Juventus Next Gen, vincendo anche una Coppa Italia di Serie C, senza però mai ricevere una vera occasione in prima squadra. Un percorso fatto di crescita silenziosa, lontano dai riflettori dello Stadium, ma non privo di significato.
Domani sera, contro la Juventus, Touré si troverà così di fronte a un passato che torna a bussare. Non per rivalsa dichiarata, ma per naturale ambizione. Da un lato, la voglia di confermarsi davanti a osservatori di alto livello; dall’altro, la possibilità di dimostrare che forse, a Torino, avrebbe meritato almeno una chance per giocarsi le sue carte anche tra i grandi.
Dal punto di vista juventino, però, il messaggio è altrettanto chiaro. La Juventus arriva a Pisa forte del 2-1 interno contro la Roma e con rinnovate ambizioni europee: non è la serata delle nostalgie, ma quella delle conferme. Touré rappresenta un’incognita da rispettare, un avversario cresciuto altrove, ma non un rimpianto da rimarcare a tutti i costi.
Il campo, come sempre, dirà la verità. E solo allora si capirà se quello di Touré contro la Juventus resterà un semplice incrocio di percorsi… o qualcosa di più.
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