Tudor valuta il 3-5-2: una variante che potrebbe cambiare le gerarchie

Durante questa sosta per le nazionali, Tudor riflette su una possibile variante tattica al suo collaudato 3-4-2-1. Il tecnico, che fin qui ha dato identità e compattezza alla squadra, sta considerando l’ipotesi di passare a un 3-5-2: un sistema che, senza snaturare troppo i principi di gioco, potrebbe esaltare alcuni interpreti e ridimensionarne altri.
Chi ne uscirebbe rafforzato
Il primo a beneficiarne sarebbe Vlahović, attaccante che per caratteristiche rende al meglio quando può condividere il reparto con un partner offensivo. Accanto a un compagno come David o Openda, avrebbe più libertà di muoversi in profondità e attaccare la porta. Centrale nel modulo resterebbe Yildiz, il giocatore con il maggior talento della squadra, in grado di dettare i tempi e collegare centrocampo e attacco. Anche il numero 10, grazie alla sua capacità di inserirsi e svariare, potrebbe giocare tranquillamente sia in un attacco a due che in uno a tre, dando fantasia e imprevedibilità alle manovre offensive. Un altro possibile beneficiario sarebbe Koopmeiners, che fino a questo momento non ha mai pienamente convinto a centrocampo: nel 3-5-2 potrebbe trovare una collocazione più congeniale, con maggior libertà di inserirsi e incidere nella costruzione del gioco. Occhio anche al rientro di Miretti, che potrebbe risultare determinante con il cambio di modulo.
Chi rischia di perdere spazio
Sul fronte opposto, profili come Zhegrova e Conceição potrebbero faticare a trovare collocazione. Entrambi vivono di ampiezza e libertà negli ultimi trenta metri, caratteristiche meno compatibili con un sistema che privilegia catene laterali più strutturate e un attacco a due punte. Nel nuovo assetto, il loro impiego rischierebbe di ridursi a soluzioni dalla panchina, per dare spinta improvvisa o cambiare ritmo.
Un equilibrio da trovare
Il 3-5-2, dunque, sarebbe una variante utile per leggere la gara in modo diverso, ma richiederebbe scelte precise sulle gerarchie offensive. Tudor sembra pronto a sperimentare senza rinunciare ai principi che hanno reso la sua squadra riconoscibile: solidità difensiva, aggressione sul portatore e verticalità immediata. Il cambio di modulo potrebbe diventare uno strumento tattico in più, capace di valorizzare il talento di Yildiz, l’efficacia di Vlahović e David, la creatività del numero 10 e il potenziale di Koopmeiners, rendendo la squadra ancora più imprevedibile.
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