FACCE DA JUVE – Rayan Cherki, il giocoliere che danza tra le linee

FACCE DA JUVE – Rayan Cherki, il giocoliere che danza tra le lineeTUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 08:05Primo piano
di Massimo Reina
Franco-algerino, 20 anni, talento purissimo in cerca di consacrazione. A parametro zero, può essere l’affare dell’estate.

Se il calcio fosse una disciplina circense, Rayan Cherki sarebbe il funambolo. O il prestigiatore. Uno di quelli che gioca col pallone come se fosse nato con le scarpette già allacciate, e che anche nelle giornate storte riesce a inventarsi qualcosa che nessun altro vede.

Eppure, nonostante le mille luci accese su di lui sin da quando aveva 16 anni, il franco-algerino non ha ancora fatto il salto definitivo. Ma adesso potrebbe arrivare il momento buono. A parametro zero, svincolato dal Lione, rappresenta un’occasione d’oro: per costo, talento e duttilità. E per la Juve, che si affaccia su una nuova stagione con ambizioni da ricostruire, è l’identikit perfetto per completare un tridente leggero e velenoso con Yildiz e magari un bomer di razza come Sesko.

Immaginate infatti un 4-3-2-1, col cosiddetto "alberello di Natale". Davanti, una punta centrale. Dietro, due fantasisti liberi di svariare, cucire gioco e inventare. Uno è Kenan Yıldız, ormai stellina dichiarata. L’altro potrebbe essere proprio Cherki: ambidestro naturale, predilige un po' di più il sinistro,  tecnico, con una visione da regista offensivo e il coraggio del dribblomane. Insieme, creerebbero una coppia capace di impazzire le difese. Non ali pure, non mezzepunte classiche. Ma ibridi moderni, capaci di abbassarsi tra le linee, dialogare coi centrocampisti, ribaltare l’azione in tre tocchi.

Cherki è una scommessa, sì. Ma di quelle che se vinci, vinci grosso. È il tipo di giocatore che può accendere uno stadio con una finta e cambiare la narrazione di una partita con un passaggio filtrante. Alla Juve serve come il pane qualcuno che sappia rompere gli schemi, offrire soluzioni diverse, accendere la luce anche nei giorni più grigi. Non sarà (ancora) Ribery. Ma ha qualcosa dentro che somiglia a quella scintilla lì. Serve solo chi gliela accende.