Juve, serve orgoglio: basta attese, i tifosi chiedono rinforzi veri

Un solo nome, finora, ha acceso l’anemico panorama bianconero: Jonathan David. Punta moderna, gol e movimento, un profilo interessante, ma isolato. Il resto è un elenco scritto in matita, forse con una gomma già in tasca. Si parla, e ci vorrebbero, di due difensori centrali: uno pronto, uno da crescere. Si fa il nome di Hancko, poi ci si distrae. Intanto Leoni del Parma e Ghilardi del Verona sono nomi che piacciono, ma non si muove foglia.
A centrocampo si chiede esperienza e corsa. Qualcuno sogna un nuovo Vidal. Ma restano sogni. Anche qui, niente. Si aspetta, come se il tempo fosse un alleato, quando invece corre, morde, scappa. Ma servono due centrocampisti, uno che abbia personalità e qualità tale da migliorare subito il reparto. Serve un centravanti, questo lo sanno tutti.
Ma i migliori stanno già scegliendo altrove, mentre la Juve sembra leggere la lista della spesa con l’occhio vago di chi ha dimenticato il portafoglio a casa. E poi ci vorrebbe una punta top e c’è quel trequartista, il colpo di luce, il tocco che accende una manovra spenta. Ma anche lì: nomi, suggestioni, poi silenzio. La differenza con le concorrenti cresce non per meriti altrui, ma per un senso di rassegnazione che ha messo radici. Il calcio è fatto anche di gesti, di muscoli, di soldi. Ma prima ancora è fatto di scelte. E qui, forse, la Juventus ha smarrito la sua più urgente necessità: scegliere.
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