Le Contropagelle di Juventus-Atalanta, a cura di Marco Edoardo Sanfelici

Le Contropagelle di Juventus-Atalanta, a cura di Marco Edoardo SanfeliciTUTTOmercatoWEB.com
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di Claudia Santarelli
IL MISTER SI STA “MOTTIZZANDO” JUVENTUS  --  ATALANTA  1 a 1

DI GREGORIO  S.V.  Una sola deviazione in via del tutto precauzionale e una rete senza colpe, che prende in diagonale come tante altre volte. Nulla di più.

GATTI  5,5  Non è certo un fulmine di guerra, ma corre sulla melodia di Tullio De Piscopo: “Andamento lento” e sbracciare non sempre è consigliato, specie in questi tempi di massima attenzione dopo il fattaccio di Verona. (JOAO MARIO  6  La carta che si gioca per raddrizzare le sorti quando si avvicina la canna del gas. Sulla destra la Dea soffre: magari pensarci prima, mister?)

BREMER  6  Finché si tratta di annichilire una brutta lenza del valore di Krstovic, va sul velluto e del montenegrino non vi é traccia. I dolori iniziano quando in contropiede la palla va a Sulemana e la rapidità del ghanese emette la sentenza del vantaggio. Esce forse in tempo per scongiurare problemi muscolari (CABAL  6,5  Quando si dice che possono scaturire positività anche dagli imprevisti: Bremer esce per infortunio e Cabal, dopo un anno, entra e segna il pareggio, approfittando di una cavolata di Kossounou, dando un calcio alle logiche dei sapientoni)

KELLY  6  La solita partita senza squilli, ma lineare e concreta. Dato che a rincorrere Bellanova ci pensa Cambiaso, lui si concentra su Samardzic, con buoni risultati. Non ha paura di giocare la palla su zolle che scottano e la Juve viene via dal basso sempre con buona qualità.

KALULU  6  Colpisce il palo a portiere battuto dopo soli 2 minuti, venendo a sua volta colpito dalla sfiga cosmica che si concretizza secondo un destino che ha dello “scientifico”. Chissà come andrebbe la gara, se la Juve partisse dal 1 a 0… La sua presenza in campo è notevolmente tangibile, in ripiegamento e in avanzamento. Negli ultimi minuti, rincorrendo il risultato senza appello, le avanzate di Pierre sono un contenuto costante.

KOOPMEINERS  6  Come interpretare la delicata parte del regista come Ligabue (il pittore di Gualtieri, non il cantante che canta da 20 anni la stessa canzone, sempre quella) nel dare fisionomia agli animali dentro le sue tele: da naìf. Gli elargisco la sufficienza solo per un’apertura che raggiunge Openda sui piedi. Fine delle trasmissioni. Non è un regista, nemmeno se lascia fare ai compagni. Non è un trequartista, non è un’ala, non contrasta mai (e i goal presi lo gridano drammaticamente). Che cosa è? A che serve?

THURAM  5  Lasciato solo in mezzo al campo, assomiglia ad un vigile urbano vecchia maniera. Riceve il pallone e passa i primi 5 secondi a chiedersi che cosa fare, poi nel dubbio parte palla al piede non vedendo regolarmente il compagno smarcato sulla fascia libera. Non ringrazierò mai abbastanza chi riuscirà a fargli perdere il vizio di portare palla ad oltranza. (McKENNIE  6  Mezz’ora in cui l’Atalanta supera la metà campo non più di 3 volte. Recupera palloni, fa a sportellate per far abortire le ripartenze, fa densità in area costringendo la difesa avversaria ad infilarsi nel classico imbuto. Dà un calcio all’estetica e meno male)

CAMBIASO  6,5  Ha sulla sua fascia un cliente fastidioso e irriverente come Bellarosa. Lo tallona, lo rincorre, lo annulla correndo più di lui. Para con il ginocchio un tiro del solito Bellanova, forse a Di Gregorio battuto e questo fa curriculum. Ripresa trascorsa costantemente in avanti a dialogare con Yildiz e sovrapponendosi per cercare il fondo. Già, è l’unico juventino che sul fondo ci arriva. Qualche opinionista di presenza più che di sostanza, lo giudica “irriconoscibile”. Beh, mi consola il fatto che dalla stessa tastiera esca un Koop migliore in campo. Per la serie: il calcio permette tanti modi di guardarlo, anche troppi.

ADZIC  4,5  D’accordo premiare un ragazzo che merita mille attenzioni, ma buttarlo dentro in una posizione non sua e di fronte ad una squadra che da anni fa parte dell’eccellenza italiana, rischia di tramutare il premio in castigo. Tocca 7 palloni e ne perde 4, in parti del campo che gridano vendetta e tra questi anche quello che dà il la all’azione da cui scaturisce il vantaggio bergamasco. Prova a riscattarsi tirando una punizione da una delle sue posizioni, ma fa fare bella figura a Carnesecchi. I giovani vanno centellinati come essenze preziose, mister. (VLAHOVIC  6  Bravissimo nel suo personale sport: le sportellate. A calcio gioca raramente e lo fa quando si defila e mette in mezzo uno dei pochissimi traversoni eseguiti bene. Il resto è attendere la palla come Godot)

YILDIZ  5,5  Ormai lo conoscono e lo raddoppiano. Più lo conoscono e più lo triplicano. Risultato: un solo tentativo di “tiroaggiro” e tanta tanta esibizione del famoso “vorrei ma non posso”. Il mister dovrà studiare qualche sistema per estrarlo dalle sabbie mobili dell’affollamento difensivo costruito attorno a lui.

OPENDA  5  La scelta di Tudor sorprende anche lui e ci mette un buon quarto d’ora per comprendere che è calato nell’agone. A vista balza il livello tecnico, stop sul posto, controllo palla di alto livello. Poi, c’è la componente pericolosità tipica di una punta e qui il belga si fonde come il ghiaccio al sole. Occasioni 0, lavoro con il resto della squadra 0,1. (ZHEGROVA  6  Se manca Cico, il sostituto naturale è lui. Non incominciare a fare il fenomeno, mister. Siamo reduci da situazioni fenomenologiche avvilenti, basta eh. Sulla destra dell’attacco bianconero qualcosa si muove, o qualcuno; la difesa orobica rincula, vacilla, trema. A patto che il kosovaro non si innamori troppo dell’attrezzo sferico e che giochi al servizio del compagno meglio posizionato)

TUDOR  5  Koopmeiners, Adzic e Openda sono troppe novità tutte in una volta. Koop una novità, dirà qualcuno? La novità è Locatelli fuori per scelta e per tutto l’intero incontro. Oso sperare che sia per averlo fresco in terra di Spagna. Se si trattasse di scelta gerarchica nel ruolo di metronomo, sarebbe una cavolata e mi troverebbe fortemente contrario. Formazione azzardatissima e sbagliata matematicamente. In una partita che si deve vincere per dare un senso compiuto all’inizio della stagione, gli esperimenti c’entrano come i cavoli a merenda. Infatti sono”cavolate”, appunto. David è sparito dai radar, Dusan ha senso solo a partita in corso, Openda è ancore una larva nel bozzolo. Si sproloquia da giorni circa la fragilità della terra di mezzo e far giocare insieme un non regista come Koopmeiners con un ragazzo di 19 anni di buone promesse, ma acerbo, ne fa lievitare il problema, anziché risolverlo. Continua a salvarci il “carattere”, ma anche questo valore non è eterno.
Si doveva iniziare il trittico con i 3 punti introitati e invece si procede con un’aria di polemica e di critica, che non aiuta a rendere sereno un ambiente che troppo presto abbandona la serate positive. Mister: trova presto 11 titolari e insisti con quelli, al netto di eventuali infortuni. Finiti gli esperimenti.