Pedullà affonda: “Nazionali inutili, Italia nel caos. Sembra la Juve, stessi errori”

Pedullà affonda: “Nazionali inutili, Italia nel caos. Sembra la Juve, stessi errori”TUTTOmercatoWEB.com
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di Massimo Reina
Nel suo ultimo video pubblicato sul canale YouTube personale, il giornalista attacca frontalmente FIGC e Juventus, tracciando un parallelismo che impietoso.

Alfredo Pedullà non usa mezzi termini nel suo ultimo video pubblicato sul canale YouTube personale, il giornalista attacca il sistema calcio italiano, paragonando  per certi versi la FIGC alla Juventus, tracciando quindi un parallelismo che definire impietoso è poco. Pedullà parte da un bersaglio ormai familiare: le soste per le Nazionali, definite “inutili, dannose, nocive”. Amichevoli come Italia–Moldova 2-0? Per lui contano zero. "Cosa sarebbe cambiato con un pareggio o una sconfitta? Nulla. Il problema non è il risultato, è che non abbiamo capito quale sia davvero il problema", sottolinea.

Il giornalista difende Gennaro Gattuso e attacca il sistema: "Fischiare la Nazionale come accaduto l'altro giorno significa fischiare anche lui. Ma i fischi andrebbero indirizzati verso chi comanda: una federazione che da anni non prende una decisione sensata". Colpe evidenti, secondo Pedullà, nella gestione post-Europeo: un presidente “che si autoloda senza averne motivo” e la vicenda Spalletti, trascinata fino all’esonero dopo la gara con la Norvegia nonostante fosse chiaro da tempo che i rapporti fossero irreparabili.

Poi la sferzata: "La Nazionale è lo specchio dei club. La sua gestione mi ricorda la Juve". E qui parte l’elenco delle incoerenze bianconere. "A Torino cambiano allenatori come figurine: Allegri con contratto triennale, poi via perché il nuovo totem è Thiago Motta, che però non confermi. Allora prendi Tudor. Quattro mesi? Via anche lui. E poi Spalletti. Ma che sistema è? Che roba è?", domanda Pedullà.

Secondo il giornalista, FIGC e Juventus soffrono dello stesso male: nessuna programmazione, solo reazioni nervose, scelte dettate dall’umore e una dirigenza che resta immobile mentre i problemi esplodono. "Se non cambiamo il vertice, dal primo all’ultimo, non cambia niente. Nemmeno se ci qualifichiamo per i Mondiali. È solo rimandare il funerale". Una tirata d’orecchie feroce, che mette sullo stesso piano Coverciano e Continassa, l’Italia e la Juventus: due mondi diversi, stessa frustrazione — e, per Pedullà, le stesse responsabilità.