Pedullà: "La Juve è la prima scelta di Conte, ma per la Juve non è la stessa cosa"

Nel suo editoriale su Sportitalia.com, Alfredo Pedullà è tornato sui discorsi riguardanti la panchina della Juventus: "Nei giorni scorsi Antonio Conte, pur senza nominare la Juve, ha parlato del desiderio di un nuovo matrimonio. Insomma, si risposerebbe molto volentieri. E non c’è bisogno di un interprete per capire che Conte farebbe di tutto o di più per tornare sulla panchina bianconera. Certo, ci sarebbe da discutere sull’opportunità o meno di proporsi pubblicamente a fine novembre, con un suo collega (Allegri) titolare di un contratto fino al 30 giugno 2025: come l’avrebbe presa Conte se qualcuno avesse fatto le stesse dichiarazioni con lui in carica? Malissimo, immaginiamo, però il mondo va così. C’è chi addirittura parla di accordi raggiunti a partire dalla prossima stagione (nulla di vero, eppure in tanti si accodano) gli stessi che avevano mandato Conte con certezza alla Roma, si tira a indovinare".
Poi ha spiegato: "Il desiderio di Conte è legittimo, si sente bianconero al 100 per cento, e davvero possiamo dire che se dipendesse da lui avrebbe già scelto. Ma siccome i (nuovi) matrimoni si fanno in due, possiamo tranquillamente aggiungere che oggi è molto difficile pensare a un ritorno di Conte alla Juve. Siccome siamo a fine novembre, preferiamo dire molto difficile - è sempre giusto parlare prima e non dopo - senza andare oltre. Ecco se oggi la Juve è la prima scelta di Conte, non possiamo dire che per la Juve sia la stessa cosa. La prossima estate Allegri avrebbe un altro anno di contratto, possibile che il rapporto possa finire ma è tutto da verificare e dipenderà anche dall’esito di questa stagione. Ma se la Juve dovesse cambiare avrebbe in testa altri profili, per esempio quelli di Thiago Motta, Palladino o chissà chi, piuttosto che un nuovo ritorno al passato. Siamo appena a fine novembre, c’è tempo".
Poi un altro accenno su un possibile obiettivo Juve: "Proprio Motta ha detto molto chiaramente che il contratto non è la sua priorità e che non ha tutta questa fretta di firmare. Con buona pace di chi gli aveva messo un pennarello in mano con tanto di autografo. Può darsi che l’allenatore decida di prolungare per una stagione prima o dopo le feste natalizie, tanto per non lasciare il Bologna con il cerino in mano. Ma sarebbe una questione di rispetto, non la svolta assoluta (...) Se Thiago Motta avesse voluto, avrebbe lasciato Bologna la scorsa estate per firmare per il Napoli prima che si materializzasse Rudi Garcia. Motta sa di avere un grande estimatore in Giuntoli, esattamente come lo era l’Inter prima che Simone Inzaghi mettesse tutti a tacere con i fatti. E anche la Roma ha apprezzato il suo lavoro, impossibile pensare il contrario. Traduzione: per il momento massima concentrazione sul Bologna e su un lavoro da portare fino in fondo, ma non obbligatoriamente con la firma da mettere su un nuovo contratto".
Iscritta al tribunale di Torino al n.70 del 29/11/2018
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore responsabile Antonio Paolino
Aut. Lega Calcio Serie A 21/22 num. 178