Petrachi: "Al Torino ho preso Bremer a cui nessuno credeva"

Gianluca Petrachi, ex direttore sportivo di Torino e Roma, ha parlato ai microfoni di Radio Serie A della tecnologia legata al mondo degli acquisti e cessioni di giocatori menzionando anche quello di Gleison Bremer in granata: "Prima ti fidavi ciecamente del lavoro di uno scout, oggi la tecnologia ha semplificato enormemente questo comparto. A me arriva già una lista sottoposta a scrematura, poi sulla base dell’interesse, dell’emozione e dell’empatia del calciatore, vado a guardarmi i vari profili live. Sicuramente è cresciuta la conoscenza e sono aumentate le valutazioni. Vai a guardare l’Uruguay e il Brasile e ti accorgi delle differenze, delle tante sfaccettature.
Sono perciò pro alla tecnologia a favore di qualcosa che funzioni, il VAR è stata la più grande scoperta per chi fa calcio. Sono spariti i dubbi e di questo il calciatore è consapevole. Io al Torino ho preso Bremer a cui nessuno credeva. In Brasile non giocava sempre, era ancora ragazzo e non aveva titolarità importante. Lì ti basi sull’intuito: era veloce, umile, con la testa, un fisico di rilievo e tanta personalità. Mi ero detto: deve lavorare un po’ sulla tecnica ma in Italia, con gli allenatori che abbiamo, diventerà un grande calciatore. Un ragazzo straordinario che può ancora migliorare tanto".
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