Alla Juve non serve Lukaku ma un centrocampista di costruzione

Alla Juve non serve Lukaku ma un centrocampista di costruzione
lunedì 14 agosto 2023, 23:06Editoriale
di Antonio Paolino
L'amichevole con l'Atalanta finisce senza reti e con poche azioni pericolose. L'assenza di un attaccante come Lukaku non può però essere la spiegazione

L'ultima tappa estiva è finita a reti inviolate pur facendo registrare una buona Juventus nelle intenzioni, nella corsa e in quel qualcosa di tecnico che non si vedeva da tempo: il tiro dalla distanza, il cross dalle fasce e la pressione alta. Merce rara non solo sotto la gestione Allegri degli ultimi due anni, ma in generale per una squadra con poca sicurezza nei propri mezzi. E sicuramente anche con meno qualità di altre compagini e qualche inconfutabile limite dell'allenatore (mai negato). 

Atalanta – La serie delle cosiddette amichevoli estive – poche a dire il vero - finisce con un test di livello e senza reti. Un dato che non può certamente essere trascurato alla luce anche delle poche azioni pericolose costruite dall'una e dall'altra parte. Che la Juve sia abile a contenere l'avversaria è cosa nota, che riesca a farlo mostrando però più coraggio è la vera novità della sfida e speriamo anche della stagione che tra meno di una settimana comincia. È mancato il gol, è vero. Le cause vanno però ricercate nella costruzione e non nella finalizzazione. Non a caso mister Allegri ha sottolineato lo spirito di sacrificio dei due uomini d'area come Chiesa e Vlahovic che proprio per le loro caratteristiche avrebbero bisogno di ricevere palloni giocabili con linee di passaggio diverse. Chiesa per sfruttarne il dribbling e la velocità qualche metro prima dell'area di rigore e Vlahovic con la profondità per arrivare sul pallone con la giusta progressione per colpire a rete. Ecco perché anche con l'Atalanta non sarebbe servito Lukaku, ma un centrocampista capace di fare un lancio nel vuoto in meno e un passaggio rasoterra in più. La Juve lo sta cercando da tempo, ma con infelici risultati. Per vedere una Juve diversa servirebbe davvero un innesto e non uno scambio di attaccanti. Al di là delle simpatie e delle diverse caratteristiche dei giocatori, togliere Vlahovic per mettere Lukaku potrebbe annullare gli effetti positivi dell'avvicendamento. Aggiungere invece un centrocampista abile in fase di costruzione valorizzerebbe anche i suoi compagni di reparto. Senza dimenticare quanto ne beneficerebbero due giocatori affamati di Juve come Weah e Cambiaso sulle fasce. Non che Kostic non lo sia, ma potrebbe anche essere il sacrificabile con tutta questa bella gioventù che spinge e a cui è giusto dare finalmente fiducia. E poi attenzione alla carta Berardi: uomo gol e assistman su cui Giuntoli rimetterebbe gli occhi addosso riuscisse a liberarsi di Pogba. 

Teoria - Come provano a riempirsi la bocca un po' tutti, quando le cose vanno bene, il calcio è una cosa semplice ma lo devi proporre coi tempi e gli uomini giusti. E allora cosa è cambiato rispetto alle ultime due opache stagioni finite senza successi? È cambiato l'atteggiamento di un gruppo decapitato di quelle personalità troppo egocentriche e inutili per ricostruirlo. La squadra deve rispecchiarsi nei valori del sacrificio e della fatica e non solo sugli allori dei successi ottenuti. Discorso valido per i capitani e quei giocatori con la pancia piena di pretese, così come per gli allenatori richiamati con l'aureola di salvatori della patria. Potrebbe davvero essere questa la formula di una Juve rivista, corretta e sostenibile? E magari, nel breve, anche vincente? Le spese folli, così come le operazioni inutili, non sono più tollerate.